Riecco il Mendrisio vestito a festa
Per una società in fase di trasformazione come quella del neopresidente Sebastiano Pellegrini, è bello e rassicurante avere delle certezze: qualcuna la sta dando sicuramente il campo. Al cospetto di un Kosova arrivato in Ticino con l’obbligo di fare punti, il Mendrisio ha sfoderato il suo abbigliamento “classic”, quello che ha permesso a Cataldo e allo zoccolo duro della squadra di mantenere nel corso degli anni un rendimento da prima fascia. Con una prestazione tutta corsa, testa e volontà, i momò hanno avuto la meglio sulla compagine di “Bigi” Meier che a quasi 70 anni ha ricevuto mandato per cercare di salvare la categoria a una rosa di prime donne costruita con il dichiarato intento di conquistare la promozione. Non è stata solo la giornata del bomber Sarr (con la tripletta di sabato, fanno 12 in stagione), ma quella di un collettivo che con le stesse caratteristiche mentali aveva battuto il Balzers due settimane prima. Senza lo squalificato Noel Kabamba, Ardemagni ha riconsegnato un ruolo di grande responsabilità ad Axel De Biasi che ha ripagato la fiducia con una grande prova. Moscatiello, Mazzetti e Perego hanno fatto girare a meraviglia il centrocampo e davanti l’approccio è stato quello che servirebbe sempre. A contorno delle tre reti decisive, anche una buona serie di opportunità che hanno permesso al Mendrisio di meritare i tre punti.
L’Acb vince ancora
La corsa del Bellinzona non si ferma nemmeno dopo la raggiunta matematica qualificazione alle finali. Sabato al Comunale i granata hanno superato con un classico 2-0 l’Höngg, compagine in lotta per la salvezza. Alle finali mancano adesso tre partite...