Chiasso cinico, per una volta
I rossoblù superano lo Sciaffusa con due reti nelle due uniche vere occasioni. Nel finale espulso Soumaré.
Ci sono partite che per un motivo o l’altro vuoi vincere magari più di altre. Il Chiasso voleva ritornare a fare risultato dopo tre prove non negative, ma che avevano condotto a tre sconfitte, e voleva rifarsi di uno Sciaffusa con cui, soprattutto fuori dal campo, nell’ultimo incontro era successo di tutto, con allenatore e dirigenti aggrediti. Una similitudine con la sfida che poi i gialloneri vinsero in extremis c’è, ed è l’espulsione, la nona in campionato per i chiassesi, ancora di Moussa Soumaré. Un rosso contestato, con toni pacati, anche da Baldo Raineri, un allenatore che si distingue per non far mai polemica sugli arbitri... «Ci sono calciatori che hanno una forza agonistica maggiore di altri. Quando mi si chiede degli arbitri, anche quando non allenavo in Svizzera, rispondo sempre che sono alibi, ma questa volta non meritava il secondo giallo. Ho visto falli uguali dall’altra parte, magari non sanzionati col cartellino o addirittura col fischio». Soumaré esce comunque tra gli applausi di un pubblico che riconosce il buon momento del terzino, che ha trovato una gran rete (la seconda contro lo Sciaffusa), quella del 2-0, con un tiro da lontano che colpisce prima il palo e poi si insacca. Aveva aperto le marcature Josipovic, tornato al gol, dopo un assist facile facile confezionato da Said, che gli fornisce in area un pallone d’oro.
Baldo Raineri: ‘Ho visto falli peggiori dall’altra parte. Il rosso mi è sembrato esagerato’.
Contrariamente al solito, del Chiasso questa volta si può dire che è stato cinico: due occasioni, vere e due reti, proprio quello che spesso capitava agli avversari. È stata una sfida vivace, nella quale i rossoblù hanno cercato di giocare in velocità, con palla al piede e fraseggi corti, e ci sono riusciti. La seconda forza del torneo non ha mostrato grandissime cose, pur inserendo l’artiglieria pesante, e in fondo non ha impensierito i ragazzi di Raineri nemmeno dopo l’espulsione di Soumaré. Sicuro e positivo in porta Mossi.
Moussa Soumaré festeggia il gol del 2-0. Poi arriverà l’espulsione
«La società mi ha chiesto di valutare alcuni giocatori», ripete il tecnico a fine gara. Ha debuttato Facchin, un giorno prima dei suoi 18 anni, come sognava. «Deve lavorare tanto, però voglio far notare che nel nostro mondo è facile dire che uno gioca
perché c’è qualcuno che lo vuole: qui gioca chi merita e chi io voglio in campo». È un Raineri che parla dei suoi giovani: «Non è una difficoltà per me valutarli, so che devo vincere per guadagnarmi una panchina». E si lascia andare a uno sfogo dolce amaro sul suo amore per il calcio e le pugnalate ricevute. Una conferenza stampa non convenzionale ed è proprio vero, come dice, che «il calcio è emozione, e a volte mi viene pure qualche lacrimuccia».