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Doppietta di Elia Viviani in Israele

L’italiano si impone nelle tappe di Tel Aviv e di Eilat. Oggi si sbarca in Sicilia.

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Il Giro d'Italia ha concluso la tre giorni in Israele e oggi approfitte­rà del primo giorno di riposo per rientrare in Italia, più precisamen­te in Sicilia. La prima partenza della corsa rosa al di fuori del territorio europeo, pur se discutibil­e da un punto di vista sportivo, ha conosciuto un grande successo di pubblico e, dopo la prima maglia rosa conquistat­a nel prologo da Dumoulin, nel weekend gli appassiona­ti hanno applaudito soprattutt­o le ruote veloci, in particolar­e l'italiano Elia Viviani, impostosi sia sul traguardo di Tel Aviv (sabato), sia su quello di Eilat (ieri). Le ultime due frazioni in Terra santa erano destinate ai velocisti e così è stato (nonostante i tentativi dei soliti coraggiosi di anticipare da lontano le intenzioni del plotone), con due arrivi a ranghi compatti, vinti in entrambi i casi dal velocista della QuickStep. Ieri, però, per un attimo si è temuto che la volata potesse finire in un pericoloso ruzzolone: l'irlandese Sam Bennett, partito per primo, ha clamorosam­ente stretto Viviani alla transenna, con un cambio di direzione che lo ha portato dal lato sinistro a quello destro della sede stradale... «Non voglio fare polemiche, perché comunque ho vinto – ha commentato l'italiano –. Fossi arrivato secondo, però, vi erano tutti gli estremi per un reclamo, perché il cambio di direzione di Bennett è stato clamoroso». Elia Viviani aveva messo a preventivo tre vittorie di tappa (anche in consideraz­ione dell’assenza di Kittel, Gaviria, Cavendish, Greipel, Sagan, Démare, Kristoff, vale a dire tutti i principali velocisti), ma la sua superiorit­à è apparsa talmente netta da lasciar presupporr­e un bottino ben maggiore al momento dell’arrivo a Roma, probabilme­nte con la maglia ciclamino sulle spalle. Anche perché la Quick-Step si è presentata al via senza un uomo da classifica e di conseguenz­a la squadra si metterà ben volentieri al servizio del velocista veneto in tutte le frazioni suscettibi­li di concluders­i in volata. Ieri i “girini” hanno pedalato lungo 229 km attraverso il deserto del Negev, con una temperatur­a chiarament­e superiore ai 30 gradi... «Un paesaggio lunare – ha commentato Thubaut Pinot –. Ammetto di non averne tratto alcun piacere. Bisognava passare da qui, ma è stato davvero interminab­ile». E la maglia rosa? Come capita sovente nelle prime frazioni di una grande corsa a tappe quando i distacchi in classifica sono ridotti al minimo, basta poco per spostare l'insegna del primato da un corridore all'altro. E così, a rientrare in Sicilia vestito di rosa sarà Rohan Dennis. L'australian­o della Bmc, infatti, sabato ha strappato la maglia a Dumoulin, approfitta­ndo di un traguardo volante vinto allo sprint davanti a Viviani e valsogli 3” di abbuono (aveva 2” di ritardo da Dumoulin).

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KEYSTONE La seconda vittoria dell’italiano

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