L’exploit del carattere
Un verdetto, la qualifica dei Lugano Tigers alle semifinali, e due in sospeso, con Sam Massagno e Juice Bellinzona entrambe sotto 2-1 nelle rispettive serie contro Neuchâtel gli uomini e Friborgo le donne. Martedì, un’altra serata da dentro o fuori. Ma andiamo con ordine dando precedenza all’exploit delle bellinzonesi contro la vincitrice della regular season e favorita al titolo Elfic, iniziando dalla frase più sconcertante della stagione, quella del coach delle friborghesi, il quale ha avuto l’ardire (eufemismo) di affermare: «Siamo stati penalizzati dagli arbitri!». Eresia più grande, quando si parla della Friborgo del basket, non esiste e, diciamolo, nemmeno il fairplay di riconoscere la bella vittoria delle bellinzonesi. Perché il Bellinzona è stata una vera squadra, compatta e ben disposta, capace di condurre per 24 minuti, raggiungendo prima i 9 punti di margine al 9’ (24-15), salendo fino a +13 (39-26) al 16’. Poi una sbandata costata uno 0-9, che ha rimesso in gara le ospiti. Chiusa metà gara sul 41-37, al 3’ le Pinkies erano di nuovo a +8 (5042). Poi un blackout durato 4 minuti, dove neanche il timeout di Aiolfi ha aiutato: 3-16 per il 53-58. Finalmente si scatena il tifo del Palabasket e all’ultima pausa si è sul 55-58. L’Elfic scappa a +7 con la tripla della Mayombo, autrice di ben 23 punti nel secondo tempo, ma il Bellinzona non ci sta, chiude meglio (le ospiti fanno qualche forzatura) e ricuce: Jackson un 2+1, Reed 2 punti per il 68 pari al 7’. Poi ci sono errori a iosa da entrambe le parti, sia palle perse sia in tiri sbagliati. Ancora la Mayombo a mettere due liberi a 13” dalla fine: 68-70. Il Juice trova una tripla quasi impossibile della Jackson a 4”6 dalla sirena: timeout e rimessa oscena delle burgunde, che le condanna. Un Bellinzona a corrente alternata, è vero, ma quanto carattere e determinazione in tutte quante. Aiolfi ha confuso l’Elfic alternando uomo e zona e le sue ragazze hanno chiuso bene l’area nel primo tempo, lasciando solo due rimbalzi offensivi alle burgunde. Poi un certo calo, con troppe palle perse nel terzo quarto, costate il break dal quale però sono risorte. «Orgoglioso di questa vittoria, frutto di abnegazione e voglia di gruppo: ora aspettiamole martedì», il commento del tecnico delle ticinesi. Un Bellinzona non solo americano, anche se il duo ReedJackson ha fatto molto bene. L’Elfic ha avuto nella Dyer scomparsa nel secondo tempo (chiusa da Jackson, che le ha concesso 2 soli punti), nella solita arcigna Giroud e nel folletto Mayombo le sue certezze. Domani ci si augura un Palabasket pieno perché il tifo, lo si è visto, è un’arma molto importante per la squadra. In campo maschile il Lugano ha vinto anche gara 3, girando la partita a suo favore nel secondo quarto con un implacabile 7-22 che ha messo gli uomini di Petit nella condizione di controllare la gara dopo il +10 al 20’ (31-41). L’espulsione di Williams ha tolto peso ai giurassiani, anche se va segnalata l’assenza di Stockalper. Un 3-0 nella serie che permette ai bianconeri di ricaricare le pile per la semifinale contro Ginevra (pure 3-0 al Monthey). L’Olympic dovrà invece aspettare, con la Sam che a Neuchâtel ha perso ed è sotto 2-1. Una gara che i neocastellani hanno vinto senza affanno. Dopo un primo quarto in equilibrio (19-17), Moore e compagni sono scomparsi dal campo: sotto di 12 al 20’ e di 28 all’ultima pausa, non hanno avuto la forza per rientrare. «Semplicemente non abbiamo giocato – ha dichiarato un amareggiato Gubitosa –. Una squadra senza reazioni, incapace delle cose più semplici e con difesa e attacco inguardabili. Spero sia un episodio, perché noi non siamo questi: martedì occorrerà ben altro, altrimenti...».