laRegione

L’exploit del carattere

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Un verdetto, la qualifica dei Lugano Tigers alle semifinali, e due in sospeso, con Sam Massagno e Juice Bellinzona entrambe sotto 2-1 nelle rispettive serie contro Neuchâtel gli uomini e Friborgo le donne. Martedì, un’altra serata da dentro o fuori. Ma andiamo con ordine dando precedenza all’exploit delle bellinzone­si contro la vincitrice della regular season e favorita al titolo Elfic, iniziando dalla frase più sconcertan­te della stagione, quella del coach delle friborghes­i, il quale ha avuto l’ardire (eufemismo) di affermare: «Siamo stati penalizzat­i dagli arbitri!». Eresia più grande, quando si parla della Friborgo del basket, non esiste e, diciamolo, nemmeno il fairplay di riconoscer­e la bella vittoria delle bellinzone­si. Perché il Bellinzona è stata una vera squadra, compatta e ben disposta, capace di condurre per 24 minuti, raggiungen­do prima i 9 punti di margine al 9’ (24-15), salendo fino a +13 (39-26) al 16’. Poi una sbandata costata uno 0-9, che ha rimesso in gara le ospiti. Chiusa metà gara sul 41-37, al 3’ le Pinkies erano di nuovo a +8 (5042). Poi un blackout durato 4 minuti, dove neanche il timeout di Aiolfi ha aiutato: 3-16 per il 53-58. Finalmente si scatena il tifo del Palabasket e all’ultima pausa si è sul 55-58. L’Elfic scappa a +7 con la tripla della Mayombo, autrice di ben 23 punti nel secondo tempo, ma il Bellinzona non ci sta, chiude meglio (le ospiti fanno qualche forzatura) e ricuce: Jackson un 2+1, Reed 2 punti per il 68 pari al 7’. Poi ci sono errori a iosa da entrambe le parti, sia palle perse sia in tiri sbagliati. Ancora la Mayombo a mettere due liberi a 13” dalla fine: 68-70. Il Juice trova una tripla quasi impossibil­e della Jackson a 4”6 dalla sirena: timeout e rimessa oscena delle burgunde, che le condanna. Un Bellinzona a corrente alternata, è vero, ma quanto carattere e determinaz­ione in tutte quante. Aiolfi ha confuso l’Elfic alternando uomo e zona e le sue ragazze hanno chiuso bene l’area nel primo tempo, lasciando solo due rimbalzi offensivi alle burgunde. Poi un certo calo, con troppe palle perse nel terzo quarto, costate il break dal quale però sono risorte. «Orgoglioso di questa vittoria, frutto di abnegazion­e e voglia di gruppo: ora aspettiamo­le martedì», il commento del tecnico delle ticinesi. Un Bellinzona non solo americano, anche se il duo ReedJackso­n ha fatto molto bene. L’Elfic ha avuto nella Dyer scomparsa nel secondo tempo (chiusa da Jackson, che le ha concesso 2 soli punti), nella solita arcigna Giroud e nel folletto Mayombo le sue certezze. Domani ci si augura un Palabasket pieno perché il tifo, lo si è visto, è un’arma molto importante per la squadra. In campo maschile il Lugano ha vinto anche gara 3, girando la partita a suo favore nel secondo quarto con un implacabil­e 7-22 che ha messo gli uomini di Petit nella condizione di controllar­e la gara dopo il +10 al 20’ (31-41). L’espulsione di Williams ha tolto peso ai giurassian­i, anche se va segnalata l’assenza di Stockalper. Un 3-0 nella serie che permette ai bianconeri di ricaricare le pile per la semifinale contro Ginevra (pure 3-0 al Monthey). L’Olympic dovrà invece aspettare, con la Sam che a Neuchâtel ha perso ed è sotto 2-1. Una gara che i neocastell­ani hanno vinto senza affanno. Dopo un primo quarto in equilibrio (19-17), Moore e compagni sono scomparsi dal campo: sotto di 12 al 20’ e di 28 all’ultima pausa, non hanno avuto la forza per rientrare. «Sempliceme­nte non abbiamo giocato – ha dichiarato un amareggiat­o Gubitosa –. Una squadra senza reazioni, incapace delle cose più semplici e con difesa e attacco inguardabi­li. Spero sia un episodio, perché noi non siamo questi: martedì occorrerà ben altro, altrimenti...».

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TI-PRESS/CRINARI Le bellinzone­si battono l’Elfic e tengono aperta la serie. Tra gli uomini ko per la Sam e Lugano già qualificat­o per le semifinali

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