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Il Tf disarma Nicolas Blancho

Il Tf nega al presidente del Consiglio centrale islamico svizzero di poter acquistare una pistola

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Il Tribunale federale nega al presidente del Consiglio centrale islamico svizzero di poter acquistare una pistola. Da martedì sarà poi a giudizio al Tpf per propaganda islamista.

Secondo il Tribunale federale non si può escludere che con un’arma, l’uomo, convertito­si all’Islam, possa mettere in pericolo la vita di terzi

Pistola vietata per Nicolas Blancho, presidente del Consiglio islamico svizzero (Ccis). Lo ha deciso ieri in modo definitivo il Tribunale federale (Tf), respingend­o in ultima istanza un suo ricorso contro la decisione della Polizia cantonale bernese di negargli il permesso d’acquisto di armi. Blancho, assieme ad altri due membri dell’associazio­ne islamica, sarà inoltre alla sbarra presso il Tribunale penale federale di Bellinzona, a partire da martedì prossimo. L’accusa è quella di aver violato la legge federale che vieta i gruppi al-Qaida e Stato Islamico. Nell’ottobre 2014 Blancho – uno svizzero nato nel 1983 a Bienne e convertito­si all’Islam quando aveva 16 anni – aveva presentato alla polizia bernese una richiesta di permesso d’acquisto d’armi. Voleva comperare una pistola Sig Sauer P226. Il militante islamico giustifica­va la sua intenzione adducendo gravi minacce contro di lui e contro la sua famiglia. La polizia si era però opposta alla sua richiesta. Il rifiuto di concedergl­i il permesso è poi anche stato confermato da diverse istanze cantonali alle quali Blancho aveva presentato ricorso, da ultimo il Tribunale amministra­tivo bernese. La sentenza pubblicata ieri dal Tf conferma quindi quella della Corte del Canton Berna dello scorso 3 gennaio. Riassumend­o, non c’è garanzia che il 34enne utilizzi l’arma in modo responsabi­le e rispettoso della legge, hanno sostenuto le autorità bernesi, richiamand­osi alle opinioni islamiche radicali del presidente del Ccis e sostenendo che egli non riconosce i diritti umani e lo Stato di diritto in Svizzera. Le medesime autorità hanno anche rilevato che in certi casi Blancho ha giudicato legittima la resistenza violenta. Secondo il Tribunale amministra­tivo, ci sono dunque indizi concreti che Blancho, con un’arma, potrebbe mettere in pericolo la vita di terzi. Inoltre non sussiste nessuna garanzia che l’uomo non possa passare a un’altra persona l’arma acquistata. Dal canto suo il Tf ha rilevato che Blancho si limita a una critica generale delle affermazio­ni dell’istanza precedente, senza precisare in quale misura l’opposizion­e delle autorità alla sua richiesta di acquistare un’arma, leda i suoi diritti. Il ricorso non risponde dunque all’obbligo di motivazion­e. “Reputo questa sentenza umiliante. Essendo io cittadino svizzero, il divieto di possedere un’arma a causa del mio credo islamico, viola il principio di uguaglianz­a”, ha detto ieri Blancho in una nota. La decisione del Tf, a suo dire, mostra che, in quanto musulmano, viene considerat­o un cittadino di ‘serie B’ e reputato a priori pericoloso, precisa il comunicato.

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KEYSTONE ‘Non sono un cittadino di serie B’

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