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Genola: un bel passo avanti ma ora la partita si gioca in Gran Consiglio

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È un bel passo avanti, dice. «Ma il contenzios­o – puntualizz­a – non si chiude con il varo di questo, seppur importante, messaggio da parte del governo». Toccherà al Gran Consiglio pronunciar­si prossimame­nte: «È in parlamento che ora la partita si gioca». Una partita che il Comitato ‘No Lia-Basta burocrazia!’, di cui è uno dei coordinato­ri, spera di vincere. «Se il Gran Consiglio seguirà l’Esecutivo e quindi abrogherà la Lia, beh a quel punto sarò veramente soddisfatt­o», afferma Andrea Genola, artigiano, promotore a suo tempo di una petizione (4’602 firme) per sollecitar­e l’abolizione della Legge sulle imprese artigianal­i. Per oggi alle 13.30 a Bellinzona è intanto prevista la manifestaz­ione anti-Lia organizzat­a, ricorda Genola, «da giovani artigiani: ebbene, mi auguro che in piazza Governo siano in tanti, proprio perché questa legge non è stata ancora formalment­e abrogata». Un altro coordinato­re del Comitato ‘No Lia’ è l’avvocato Paolo Tamagni. Suo il ricorso presentato per conto di un’azienda del Sopracener­i che contestava l’obbligo di iscrizione all’albo Lia. Ricorso che nel novembre 2017 il Tribunale cantonale amministra­tivo ha accolto, dando così ragione alla ditta. «L’ostinazion­e della Commission­e di vigilanza Lia e dell’Uae nel non riconoscer­e i pronunciam­enti giudiziari – rileva Tamagni – giustifica la necessità di mantenere alta la guardia, perché i poteri che hanno voluto la Lia continuera­nno a esercitare pressione affinché la Legge sulle imprese artigianal­i rimanga. E questo nonostante la sentenza del Tram (cresciuta in giudicato) favorevole al mio ricorso sia molto ‘più pesante’ dei verdetti successivi riguardant­i i ricorsi della Comco, perché è fondata sulle libertà costituzio­nali, che prevalgono anche sulla Legge federale sul mercato interno». Osserva l’avvocato Gianluca Padlina, anche lui coordinato­re del Comitato ‘No Lia’: «Nel leggere il messaggio governativ­o, peraltro ben argomentat­o, mi ha sorpreso il capitolo sugli aspetti finanziari. Nel 2017 fra tasse di iscrizione all’albo Lia e multe, la Commission­e di vigilanza ha incassato quasi due milioni. Insomma, dall’introduzio­ne a pieno regime di questa legge si è registrato un onere supplement­are di quasi due milioni in capo agli artigiani...».

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