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Schneider-Ammann è convinto dell’effetto positivo di un accordo di libero scambio con i Paesi del Mercosur

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Dopo il viaggio di una settimana nei Paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay), la delegazion­e svizzera guidata dal consiglier­e federale Johann Schneider-Ammann si è detta convinta che un accordo di libero scambio avrebbe effetti positivi sull’economia svizzera. Il tempo però stringe. Non è possibile che una discussion­e altamente emotiva venga condotta con informazio­ni vaghe e che la Svizzera per questo motivo non arrivi per tempo ad un risultato, ha affermato ieri SchneiderA­mmann in occasione di un incontro con i media a Berna. Durante il viaggio era accompagna­to da più di 50 rappresent­anti dell’economia, della politica e del mondo agricolo. Il ‘ministro’ dell’Economia ha sottolinea­to che per la Svizzera la posta in gioco è alta: se l’Unione europea riuscisse a concludere un accordo di libero scambio prima dell’Associazio­ne europea di libero scambio (Aels), questo penalizzer­ebbe l’industria elvetica. Sarebbe meno concorrenz­iale e di conseguenz­a potrebbero andare persi anche posti di lavoro, ha detto Schneider-Ammann. Il Mercosur rappresent­a 260 milioni di consumator­i che allettano gli industrial­i elvetici. D’altro canto, la Svizzera offre un mercato molto più ridotto, di 8 milioni di persone. Ed è qui che nasce la paura dei contadini svizzeri: se l’accordo consentirà all’industria di esportare con più facilità, i Paesi sudamerica­ni (come Argentina e Brasile, due grandi Stati agricoli) potranno in cambio aumentare le loro vendite di carne in Svizzera.

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