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Bertini: ‘Continuiam­o a fare della sicurezza una linea di sviluppo’

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Se il 2017 si è configurat­o come l’anno dell’high-tech e della mobilità pulita anche per le divise – fra pattuglie in bici e veicoli ibridi –, il 2018 sembrerebb­e da un lato continuare nello stesso solco e dall’altro configurar­si come un anno importante sullo scacchiere politico. «È una città dove si vive bene – sottolinea Bertini –, desideriam­o mantenere questo grado di sicurezza sia per i residenti che per i turisti. Ci sono però alcune zone della città dove, sebbene le statistich­e dicano altro, prevale ancora un senso di insicurezz­a». Che sia dovuto all’incuria, alla scarsa illuminazi­one o a esercizi pubblici che qualche problema lo creano, questo sentimento sarà analizzato e fungerà da spunto a una delle prossime campagne di prevenzion­e che la Città sta pianifican­do. Discorso a parte lo merita il controvers­o aspetto della videosorve­glianza, di cui Lugano è stata apripista di una tendenza cantonale che si sta ora affermando. «Poche settimane fa il Municipio ha licenziato la richiesta di credito (5 milioni di franchi circa, ndr) per aumentare la tecnologia – ricorda il vicesindac­o –, di cui una (piccola) parte andrà per l’estensione della videosorve­glianza».

Manca un 10% di effettivi all’obiettivo

«Sono convinto – ancora Bertini – che grazie alla tecnologia si possano liberare persone ‘sulla strada’ ed essere più efficaci nella prossimità». Altro tema di grande attualità, il potenziame­nto degli effettivi della Regione III. Attualment­e, gli agenti sono 185, mentre l’obiettivo è di averne 210: ne mancano 10 per la Città e 17 negli altri Corpi. «Il Dipartimen­to è ancora in fase di consultazi­one, immagino un ampio dibattito nella prossima legislatur­a. Serve un assetto stabile. Chiedo alle istanze cantonali, una volta presa la decisione, che sia mantenuta per almeno un decennio per garantire l’operativit­à», è la spiegazion­e del municipale. «Trovo abbastanza assurdo – in conclusion­e – che oggi gli agenti della Polcom non abbiano la possibilit­à di accedere alle stesse banche dati della Cantonale, a parità di formazione e dignità. È importante che questo accada per la sicurezza di tutti».

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TI-PRESS Michele Bertini

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