Castelrotto, uno spazio per la demenza
Una luce nella nebbia sensoriale. Anzi: un’oasi di cura. Il reparto inaugurato ieri alla Casa anziani malcantonese (Cam) vuole essere uno spazio accogliente, innovativo e altamente specializzato per gli ospiti in fase avanzata di demenza, caratterizzata da un importante decadimento fisico e cognitivo. «L’obiettivo di assistenza non è più soltanto quello di mantenere la salute fisica e mentale del residente – ha spiegato il direttore della Cam Roberto Perucchi –, ma l’orientamento primario mira a stimolare ogni forma di comunicazione, la creazione e il mantenimento di relazioni sociali personali nonché un’accresciuta sicurezza». La peculiarità principale di questa nuova unità di cura è l’essere uno spazio di vita comune. Otto anziani vivranno fondamentalmente assieme, consentendo in tal modo una loro sorveglianza continua, ma garantendo allo stesso tempo l’individualizzazione delle cure e il rispetto della privacy. Colori caldi e design semplice, la struttura è dotata di soffitto fonoassorbente, di un impianto di aerazione per contrastare i cattivi odori, di un camino a luci led, di un bagno terapeutico e di uno spazio polivalente fruibile per la stimolazione multisensoriale o per l’accompagnamento individualizzato. «È un reparto dedicato ai nostri residenti più fragili, più delicati, più vulnerabili, affinché non siano mai più soli», ha aggiunto il direttore. Trattandosi di un tipo di proposta che sta ancora affermandosi in Ticino, il personale è stato formato grazie a stage mirati in strutture svizzere e dell’Alto Adige. «Le ‘oasi di cura’ sono una realtà sanitaria già conosciuta soprattutto nella Svizzera tedesca, in Germania e nel Nord Italia», la conferma di Perucchi. La stimolazione sensoriale è al centro della strategia sanitaria, in quanto le linee guida per il trattamento dei disturbi neuropsichiatrici nella demenza raccomandano un approccio – oltre che farmacologico – anche attento a questi aspetti. «Già ora nella casa operano una cromoterapia e un musicoterapista – la specificazione –, il personale curante è stato formato sulla stimolazione basale e grande attenzione è stata posta alla comunicazione». Il progetto della Cam s’inserisce in un contesto sanitario e politico agganciato alle strategie cantonali sulle demenze e sulle cure palliative, per offrire la qualità di vita la migliore possibile anche in questo ultimo stadio della malattia.