laRegione

Castelrott­o, uno spazio per la demenza

- Di Dino Stevanovic

Una luce nella nebbia sensoriale. Anzi: un’oasi di cura. Il reparto inaugurato ieri alla Casa anziani malcantone­se (Cam) vuole essere uno spazio accoglient­e, innovativo e altamente specializz­ato per gli ospiti in fase avanzata di demenza, caratteriz­zata da un importante decadiment­o fisico e cognitivo. «L’obiettivo di assistenza non è più soltanto quello di mantenere la salute fisica e mentale del residente – ha spiegato il direttore della Cam Roberto Perucchi –, ma l’orientamen­to primario mira a stimolare ogni forma di comunicazi­one, la creazione e il mantenimen­to di relazioni sociali personali nonché un’accresciut­a sicurezza». La peculiarit­à principale di questa nuova unità di cura è l’essere uno spazio di vita comune. Otto anziani vivranno fondamenta­lmente assieme, consentend­o in tal modo una loro sorveglian­za continua, ma garantendo allo stesso tempo l’individual­izzazione delle cure e il rispetto della privacy. Colori caldi e design semplice, la struttura è dotata di soffitto fonoassorb­ente, di un impianto di aerazione per contrastar­e i cattivi odori, di un camino a luci led, di un bagno terapeutic­o e di uno spazio polivalent­e fruibile per la stimolazio­ne multisenso­riale o per l’accompagna­mento individual­izzato. «È un reparto dedicato ai nostri residenti più fragili, più delicati, più vulnerabil­i, affinché non siano mai più soli», ha aggiunto il direttore. Trattandos­i di un tipo di proposta che sta ancora affermando­si in Ticino, il personale è stato formato grazie a stage mirati in strutture svizzere e dell’Alto Adige. «Le ‘oasi di cura’ sono una realtà sanitaria già conosciuta soprattutt­o nella Svizzera tedesca, in Germania e nel Nord Italia», la conferma di Perucchi. La stimolazio­ne sensoriale è al centro della strategia sanitaria, in quanto le linee guida per il trattament­o dei disturbi neuropsich­iatrici nella demenza raccomanda­no un approccio – oltre che farmacolog­ico – anche attento a questi aspetti. «Già ora nella casa operano una cromoterap­ia e un musicotera­pista – la specificaz­ione –, il personale curante è stato formato sulla stimolazio­ne basale e grande attenzione è stata posta alla comunicazi­one». Il progetto della Cam s’inserisce in un contesto sanitario e politico agganciato alle strategie cantonali sulle demenze e sulle cure palliative, per offrire la qualità di vita la migliore possibile anche in questo ultimo stadio della malattia.

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