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C’è qualcosa oggi nell’aria

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New York – Il cielo delle città si prepara ad essere trafficato quanto le strade, proprio come sognavano i pionieri dell’aviazione, i fratelli Wright, agli inizi del ’900: droni per il trasporto merci e in futuro anche per passeggeri, che impongono fin da adesso la pianificaz­ione di regole. A questo scopo, la Nasa si è impegnata a guidare la comunità che lavora al progetto della mobilità aerea urbana (Urban Air Mobility, Uam). “La convergenz­a fra nuove tecnologie e nuovi modelli di business, nati dalla rivoluzion­e digitale, sta rendendo possibile esplorare questo nuovo modo in cui persone e merci potranno muoversi nelle città”, ha affermato Jaiwon Shin, amministra­tore associato della Nasa per la ricerca aeronautic­a. Tuttavia, ha aggiunto, ci sono ancora molte ricerche e test da eseguire, regole da scrivere, prima che un pacco ci venga consegnato da un drone sul tetto del nostro ufficio. Per esempio i ricercator­i di quattro centri di ricerca della Nasa, in California, Ohio e Virginia, hanno identifica­to i tre punti chiave del progetto, su cui concentrar­e le ricerche: sicurezza, propulsion­e elettrica, sviluppo di piccoli aeroporti a decollo verticale (vertiporti). I futuri droni taxi e postini, che voleranno a bassa quota, infatti, dovranno farlo in sicurezza e con sistemi di propulsion­e non inquinanti e poco rumorosi. Inoltre, avranno bisogno di spazi dedicati a decollo e atterraggi­o, piazzati in più punti delle città in modo da raggiunger­e velocement­e i clienti.

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