Undici fermi tra gli ultras del Losanna
Undici tifosi della squadra calcistica di Losanna sono stati fermati e identificati giovedì per danneggiamenti di vario tipo commessi fra Lugano e Paradiso. Lo hanno reso noto la Polizia Cantonale e la Polizia Città di Lugano. L’operazione è scattata in seguito alle segnalazioni di danni, in particolare graffiti e scritte a pennarello. Gli ‘ultras’ del Lausanne sport erano giunti in Ticino per assistere alla partita di calcio tra la compagine vodese e l’Fc Lugano. “Grazie alla videosorveglianza della Città di Lugano è stato possibile risalire al probabile autore degli imbrattamenti. Su quest’ultimo pendeva un divieto di accesso agli stadi di calcio e di hockey svizzeri per cui è stato diffidato dal presentarsi alla manifestazione sportiva. Ora l’inchiesta prosegue al fine di verificare eventuali responsabilità in altri danneggiamenti”. Inoltre giovedì – recita un comunicato – dopo l’incontro si sono registrati momenti di tensione, ma la Polcom smentisce l’uso di proiettili di gomma (riportato da altri media). Non è chiaro se vi sia un legame con la tifoseria del Losanna hockey, che il 14 gennaio mise a ferro e fuoco la Valascia di Ambrì. In seguito a quei fatti, ricordiamo, in Ticino venne organizzata una ‘retata’ di polizia col fermo di 13 tifosi biancoblù; per contro non è al momento dato di sapere quali provvedimenti siano stati presi nei confronti degli ‘hooligan’ vodesi (e tedeschi) al seguito del Losanna. Ma, tornando in ambito calcistico, sull’arco del campionato si sono verificati numerosi problemi di ordine pubblico, sia nell’area di Cornaredo che presso la stazione Ffs di Lugano. Questo fin dall’inizio della stagione, lo scorso 6 agosto nel dopo match con lo Zurigo, fatti per i quali venne aperta una procedura penale. «Questi episodi, che si perpetuano regolarmente ogni stagione, confermano che va fatto qualcosa di più nell’ambito del contenimento delle tifoserie violente. In questo senso l’azione del ministro Gobbi mi trova d’accordo» ci risponde Michele Bertini, vicesindaco e titolare del Dicastero sicurezza di Lugano. «Non è possibile che poche persone riescano sempre a rovinare la festa a chi vuole passare una giornata di divertimento allo stadio. Il Comune di Lugano da solo può fare poco; qui si tratta di costruire un impianto legislativo che impedisca alle persone ‘ben note’ di commettere disordini ogni fine settimana».