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Un’ipotesi, voleva colpire il 20 aprile: strage della Columbine e nascita di Hitler

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«Un bravo ragazzo dotato di un’intelligen­za sopra la media, che si ‘annoiava’ a scuola e che probabilme­nte, in un disegno tutto suo ma che c’interroga tutti, ha voluto verificare fino a che livello potesse spingersi». Un insegnante della Commercio, docente del 19enne arrestato, interpella­to dalla ‘Regione’ fornisce un giudizio positivo, ma non magnanimo, verso il proprio allievo agli arresti da giovedì scorso: «Mi spiace per lui, perché la sua esistenza, comunque vadano le cose dal profilo penale, qui è finita». La domanda a cui la Giustizia ticinese è chiamata a dare risposte è se le sue intenzioni omicide fossero concrete: «La mia impression­e è che non lo fossero. Ma ovviamente non ho sufficient­i elementi per valutarlo a fondo, al di là della materia che insegno». In classe, aggiunge il nostro interlocut­ore, «da parte sua non ho mai notato un atteggiame­nto sopra le righe, né ho mai sentito battute fuori luogo o visto atteggiame­nti di sfida verso qualcuno, allievi o altri docenti. Seduto in prima fila, aveva sempre la risposta pronta, anche quando mi sembrava che si stesse occupando d’altro». Problemi nei rapporti con gli altri? «Per quanto riguarda i compagni, non mi pare ve ne fossero. Parlava con tutti normalment­e. Peraltro, devo dire che quella è una classe di buon livello e affiatata, nella quale lui era apprezzato e sembrava trovarsi bene. Anche con me aveva un buon rapporto».

‘Cupo e solitario’

Non tutte le testimonia­nze però sembrano descrivere il 19enne come la persona più insospetta­bile di piani violenti. Uno studente della Commercio, che in passato era in classe con lui, ci dice che il giovane non nascondeva la propria passione per le letture di estrema destra. Ai compagni non di rado mostrava il ‘Mein Kampf’ scritto da Adolf Hitler. Interesse storico verso l’ideologia nazista o spia di quanto accaduto in seguito? Ciò che è chiaro è che negli ultimi tempi qualcosa nel 19enne non andava. E c’è chi sostiene che i rapporti con i compagni di classe non fossero idilliaci. «L’ho visto proprio il giorno prima del suo arresto, era cupo e se ne stava da solo, in disparte», afferma uno studente della scuola.

Doppia ricorrenza

Proprio l’interesse per Hitler potrebbe averlo ispirato nella scelta di una prima data (poi scartata) nella quale procedere con l’eccidio. Data che secondo indiscrezi­oni sarebbe stata il 20 aprile, nascita di Hitler e giorno del massacro alla Columbine High School, a Denver negli Usa. Era il 20 aprile 1999 e due studenti – in cura psicofarma­cologica, in guerra contro la società e desiderosi di vendetta – armati di bombe, pistole e fucili fecero 13 morti e 24 feriti tra studenti e insegnanti. MA.MO./KAT/A.MA.

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Lo mostrava ai compagni

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