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La Cechia impugna la direttiva Ue sulle armi Criticata la deroga concessa a Berna

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A due settimane dall’inizio della sessione estiva delle Camere federali in cui verrà discusso l’annunciato inasprimen­to della legislazio­ne svizzera sulle armi su pressione dell’Ue, i diplomatic­i elvetici sono riusciti a ottenere una deroga per i fucili d’assalto. La cosa non è però piaciuta alla Repubblica Ceca, che ha impugnato la direttiva davanti alla Corte di giustizia dell’Unione europea (Cgue). L’informazio­ne è stata diffusa domenica dalla ‘Nzz am Sonntag’. Il governo ceco vuole far annullare la direttiva e critica in particolar­e quattro punti, fra cui la deroga concessa a Berna. Secondo Praga, si tratta di una violazione del principio di non discrimina­zione. La Repubblica Ceca accusa inoltre i legislator­i dell’Ue – ovvero gli Stati membri e il Parlamento europeo – di utilizzare un’errata base giuridica per la direttiva sulle armi. Praga denuncia pure una violazione del principio di proporzion­alità e della certezza del diritto. In particolar­e, Praga critica la direttiva ritenendol­a, in taluni casi, non chiara. Per esempio, i proprietar­i d’armi da fuoco non sono in grado di “riconoscer­e chiarament­e i loro diritti e i loro obblighi”. Inoltre, la direttiva obbliga i Paesi dell’Ue a “una legislazio­ne interna che avrà effetti retroattiv­i”. La richiesta della Repubblica Ceca – sostenuta anche dalla Polonia – di sospendere la direttiva sulle armi è già stata respinta. I giudici europei dovranno ora pronunciar­si entro 20 giorni sul ricorso di Praga. ATS

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