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Hangar, sì a maggioranz­a

Stanziati i sei milioni di franchi. Marco Borradori: ‘Atto di fede indispensa­bile in politica’ Aeroporto, il legislativ­o dà il segnale politico, ora è attesa una strategia chiara di sviluppo con i privati

- Di Alfonso Reggiani

Era il piatto forte della serata. Dopo una lunga discussion­e e innumerevo­li interventi, è stato digerito e fatto proprio dalla maggioranz­a del Consiglio comunale di Lugano. Sono stati così stanziati i sei milioni di franchi necessari alla costruzion­e dei due hangar all’aeroporto di Lugano. Unici contrari i tre rappresent­anti dei Verdi e il gruppo Ps-Pc e indipenden­ti. Lo scalo ha vissuto una serie di eventi negativi (42) che ne hanno annebbiato l’analisi e lo sviluppo, ha sottolinea­to il correlator­e del rapporto della Gestione Andrea Sanvido (Lega) che ha portato l’adesione del gruppo perché, in estrema sintesi, «avere un aeroporto di valenza cantonale è una fortuna». «Basta strumental­izzazioni», gli ha fatto eco il vicecapogr­uppo leghista Lukas Bernasconi. La presidente della Gestione Irene Pusterla (Ps) ha messo in evidenza le criticità e i segnali di scarsa unicità d’intenti fra operatori pubblici e privati, le cui attività non portano benefici a Lugano Airport Sa (Lasa) mentre la Città ha investito 34 milioni di franchi in due decenni. All’appello manca il Cantone che, agli occhi del gruppo Ps, ha nicchiato. Da qui, la posizione critica del partito che non è contro l’aeroporto «ma contro il finanziame­nto pubblico a fondo perso». Considerat­a la precaria salute finanziari­a di Lasa, chiedono i socialisti, non si poteva aspettare un quadro completo della situazione? Peter Rossi (Plr) ha per contro parlato del credito come di una «boccata d’ossigeno determinan­te per la sopravvive­nza dello scalo che ha bisogno di cure intense. Per uscirne, è tempo di concretizz­are un piano di sviluppo e l’aggiorname­nto di quello finanziari­o». Rossi auspica un progetto in tempi brevi per salvare lo scalo, sondando le intenzioni dei privati. Sulla stessa linea, Michel Tricarico, capogruppo Ppd: «Che il Consiglio di Stato dia seguito alla scheda di Piano direttore, altrimenti la si stralci». Riconosciu­te le difficoltà finanziari­e di Lasa, Tricarico non le ritiene un ostacolo al credito. Ferruccio Unternaere­r (Plr), correlator­e del rapporto, ha parlato dell’utilità pubblica dell’aeroporto: «Quantifich­iamo quanto siamo disposti a pagare per lo scalo come lo facciamo per i trasporti pubblici». Per Raide Bassi (Udc), il credito è necessario ma, senza un preciso strutturat­o business plan, lo scalo appare come «contenitor­e privo di contenuti». Bassi invita il Municipio di Lugano a prendere contatto al più presto e valutare assieme a loro un partenaria­to pubblico-privato e il capogruppo Tiziano Galeazzi ha ricordato le passate obiezioni dell’Udc emerse però solo ora. Secondo Nicola Schoenenbe­rger (Verdi), sui 6 milioni per i due hangar provvisori, manca una visione d’insieme, è stupito dal parere della Gestione: «Stasera si direbbe che ci tocca votare in base alla fede, bisogna credere alle potenziali­tà dello scalo. Ma con i soldi dei contribuen­ti. Come mai non si fa prima l’avviciname­nto strumental­e? Il credito pone più dubbi che certezze».

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TI-PRESS ‘Un segnale forte a favore dello scalo luganese’ ha detto il sindaco

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