‘Siamo gente di frontiera’
Nicola Rezzonico, da neo presidente del legislativo di Mendrisio, rilancia il coraggio del dialogo Annunciata l’intenzione di organizzare incontri e scambi dentro e fuori i confini della Città. Passano i crediti quadro per le Aim e ‘easyvote’.
Non sarà un primo cittadino troppo... istituzionale o di rappresentanza Nicola Rezzonico. Preso l’impegno e posto sulla sedia del presidente del Consiglio comunale, il consigliere del Plr, da oltre vent’anni in politica, ha messo in fila i punti programmatici del suo anno alla testa dell’Ufficio presidenziale – ad affiancarlo Francesca Luisoni (Ppd), prima vice, e Andrea Ghisletta (Is), secondo vice –; che sono almeno tre. Innanzitutto, l’intenzione di Rezzonico, come annunciato ieri sera davanti al legislativo, è quella di «rimettere in moto il processo di coesione all’interno dei quartieri, che in quest’ultimo periodo ha subito un forte rallentamento». Gli esiti dei due referendum (su piazza del Ponte e le Aim), ha ricordato, «sono stati un segnale inequivocabile». In sostanza, il neo presidente, si ripromette per prima cosa di «promuovere una tavola rotonda aperta a tutti i presidenti delle Commissioni di quartiere e ai presidenti dei legislativi del Mendrisiotto, al fine di rinsaldare i rapporti istituzionali di dialogo e di buon vicinato, al di là dei processi aggregativi e soprattutto senza prevaricare le competenze del Municipio». Oggi, ha ribadito, c’è bisogno di rilanciare «l’identità momò». Occorre, però, inviare «segnali di distensione sociale» anche al di là della ramina. Il secondo compito sarà, quindi, quello di «favorire lo scambio culturale di idee e opinioni con i nostri colleghi dei Comuni confinanti italiani, evidentemente nell’ambito delle norme concesse dalla legge», esplicita Rezzonico. Il suo terzo e ultimo pensiero è per i giovani al tempo dei social. E qui la volontà è di proporre «incontri mirati nel mondo reale, e non sull’online, tra le istituzioni politiche comunali e le istituzioni scolastiche, con lo scopo di rendere più concreto il senso del fare politica locale agli occhi dei giovani futuri cittadini». Ne hanno dato buona prova le Medie di Mendrisio, organizzando un dibattito con i due candidati sindaco Samuele Cavadini (Plr) e Marco Romano (Ppd). Ha ceduto, invece, la campanella con la soddisfazione di aver vissuto «un’esperienza interessante e arricchente sia dal profilo politico, sia dal lato umano», il primo cittadino uscente Lorenzo Rusconi (Lega-Udc-Ind.). Nell’ultimo anno, ha annotato, «la campanella si è sentita poco, il fair-play ha quasi sempre regnato». In effetti, ha ribadito, «solamente attraverso uno sforzo comune è possibile raggiungere gli obiettivi di crescita civile, sociale ed economica ai quali sicuramente tutti puntano, indipendentemente dall’orientamento politico». Un’attitudine «esemplare» che Rusconi auspica anche nella «corsa per la poltrona di sindaco». Ciò che conta, lo ha seguito Rezzonico, è «partecipare alla vita politica», andando a votare. Chiamato di nuovo ai suoi doveri, il Consiglio comunale ha quindi dato due volte fiducia alla strategia delle Aim. Soprattutto ora che il Municipio, come confermato dal capodicastero Marco Romano, intende non lasciarsi sfuggire gli utenti e mantenere il ‘controllo’ di sottostrutture e distribuzione dell’approvvigionamento energetico ad aziende e privati. L’appoggio è giunto a larga maggioranza, da un lato sottoscrivendo il credito quadro di poco meno di 13 milioni destinato a finanziare le opere nei piani della Sezione elettricità delle Aim – dalle infrastrutture all’illuminazione pubblica, passando per l’ampliamento della rete di fibra ottica –, dall’altro avallando gli oltre 2,2 milioni a supporto del settore gas. In questo caso anche a Mendrisio si aprirà per la prima volta a un’alternativa energetica nuova, il teleriscaldamento, contemplata dal Piano energetico comunale e in linea con i nuovi orientamenti della politica energetica federale e cantonale. Unica voce controcorrente e perplessa quella di Luca Pestelacci (Plr). Ha fatto la maggioranza anche la scelta – frutto di una mozione interpartitica – di aderire a ‘easyvote’. Strumento con il quale ci si prefigge di far crescere il numero di giovani interessati alla politica e a dire la loro in votazioni ed elezioni.