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La vittoria è imperativa

In palio ci sono i quarti di finale. Solo battendo la Francia (anche oltre il 60’) la Svizzera proseguirà il suo cammino.

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Una vittoria. Non ci sono alternativ­e: per accedere ai quarti di finale, la Svizzera ha solo un’opzione contro la Francia nella sfida odierna (12.15). Vincere. Diversamen­te, considerat­o che la rosa di Fischer comprende sette petali targati Nhl, sarebbe un fallimento. Dopo quattro partite, con 9 punti in tasca, la Svizzera sembrava avviata a una facile qualifica ai quarti di finale. Due partite più tardi, la situazione è tuttavia mutata: dopo 6 match, i rossocroci­ati sono infatti sempre fermi a quota 9 punti, con l’accesso ai quarti di finale che, secondo logica invero, adesso dipende tutto dall’esito del match odierno. Usciti a mani vuote dal weekend di fuoco che li ha visti affrontare due squadroni come Russia e Svezia, gli uomini di Fischer oggi devono forzatamen­te puntare al successo. Per inciso, anche una sconfitta potrebbe promuovere gli elvetici, a condizione però che la Bielorussi­a compia l’impresa di battere la Slovacchia... Vista da questa prospettiv­a, la sfida odierna è una sorta di ottavo di finale per la Svizzera. Che, in fatto di precedenti, non sorride certo agli elvetici, che l’ultimo ottavo di finale che avevano disputato in una competizio­ne maggiore (in febbraio alle Olimpiadi) l’avevano perso 2-1 al supplement­are contro la Germania. «No, non è la situazione ideale – ammette Patrick Fischer –. Solitament­e, per accedere ai quarti di finale ci vogliono quattro vittorie e 12 punti. Ciò che possiamo fare è dunque andare a cercare quel successo e quei punti che ancora ci mancano oggi contro la Francia. Fin qui abbiamo giocato bene, e spero che saremo ricompensa­ti di questo. Complessiv­amente, a questi Mondiali abbiamo disputato 5 buone partite e convinto per un tempo nel match con la Svezia».

Da Costa sorvegliat­o speciale

Vittoriosa contro l’Austria e la Bielorussi­a, la Francia non è dal canto suo riuscita a far tremare le formazioni più quotate del suo girone. Ma, tradiziona­lmente, quando di fronte c’è la Svizzera, i transalpin­i sanno trovare una motivazion­e supplement­are: «La Francia è una squadra pericolosa, dotata di diversi giocatori molto scaltri – ammonisce ancora Fi-

scher –. Penso in particolar­e a Stéphane Da Costa, ma anche a diversi altri elementi. I francesi hanno un powerplay efficace; agli scorsi Mondiali, davanti al loro pubblico, hanno disputato un torneo convincent­e». La chiave per venire a capo dei transalpin­i Fischer la dovrà trovare cancelland­o tutte quelle sbavature che avevano compromess­o le sfide del weekend appena trascorso, a cominciare dalle evitabili penalità che avevano concesso all’avversario l’uomo di movimento in più: «Dopo questo weekend ci vuole una reazione – tuona Tristan Scherwey –. Sapevamo

che di fronte ci saremmo trovati due grandi squadre, ma avremmo dovuto fare di più. Contro la Russia abbiamo veramente ben giocato, ma non possiamo essere soddisfatt­i della partita contro la Svezia. E, soprattutt­o, siamo usciti dal weekend con 0 punti, cosa che certamente non ci aiuta. Ora non abbiamo alternativ­e: contro la Francia dobbiamo vincere». Vincere anche oltre i tempi regolament­ari, visto che con due punti la Svizzera potrebbe solo essere raggiunta a quota 11 punti dalla Slovacchia, però battuta nello scontro diretto.

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KEYSTONE ‘Ciò che possiamo fare oggi contro la Francia è cercare quel successo e quei punti che ci mancano’

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