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Bozon: ‘Quando sono loro i favoriti, gli elvetici fanno fatica’

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«Svizzera-Francia è quasi un derby – precisa Philippe Bozon, che al termine di questi Mondiali subentrerà, dopo 14 stagioni, a Dave Henderson sulla panchina dei transalpin­i –. E per una squadra come la Francia, i derby sono sempre partite speciali. La mia speranza è che la squadra sappia mostrare ben altro volto rispetto a quello proposto contro la Cechia. Non ci sarà bisogno di particolar­i motivazion­i per caricare la squadra: sono diversi i giocatori della selezione con un trascorso sulle piste svizzere». Proprio come Bozon, che alle nostre latitudini è conosciuto, oltre che per aver allenato il Lugano, per aver vestito le maglie degli stessi bianconeri, dello Chaux-de-Fonds, del Losanna e del Ginevra Servette. Ed è proprio in riva al Lemano che la carriera di giocatore di Bozon si è chiusa. «In questa prima parte di Mondiale ho visto una bella Svizzera, capace di un gioco seducente, sorretta da un buon pattinaggi­o, veloce. L’impression­e che ne ho ricavato è quella di una compagine che ha parecchia energia: sarà dura per la Francia oggi. Fischer ha per le mani un bel mix di giocatori. È veloce, e con l’arrivo dei rinforzi da oltre Atlantico la Svizzera ha pure guadagnato quei chili che ancora sembravano difettare al gruppo». Ciò non toglie che, contro la Francia, guardando alle precedenti sfide, la Svizzera sembri accusare qualche lacuna sul piano mentale... «È vero. Non so come spiegarlo, ma è evidente che la Svizzera ha sempre qualche problema quando affronta simili partite. Lo si è visto anche all’inizio di questo Mondiale, quando ha sudato contro l’Austria. Gli elvetici faticano a indossare i panni dei favoriti. Contro le grandi, con cui non devono dettare loro il gioco, sono nettamente più a loro agio».

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KEYSTONE Il futuro selezionat­ore

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