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‘Non siamo abbastanza profession­ali’

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«Non credevo di ritrovarmi così tanto lavoro da fare». E ci crediamo, visto che a pronunciar­e queste parole è Pablo Iglesias, che quando a gennaio aveva deciso di lasciare la guida della Nazionale rossocroci­ata U20 per diventare il nuovo direttore sportivo del Losanna, di certo non si aspettava di ritrovarsi in Challenge League poco più di tre mesi più tardi... «In poco tempo, ci ritroviamo in una situazione inspiegabi­le – ha proseguito l’ex giocatore del club romando –. Le persone che fanno parte della società, giocatori compresi, sono competenti. Non ci sono imbroglion­i nello spogliatoi­o, solo ragazzi che si sono battuti e che sono a loro volta colpiti da com’è andata a finire». Di tempo per i rimpianti però non ce n’è, è già ora di impostare i prossimi passi... «Non pensavo di ritrovarmi un cantiere aperto tra le mani, di certo non era l’idea dei nuovi proprietar­i e, sinceramen­te, nemmeno la mia. Ora si tratterà innanzitut­to di trovare un buon allenatore (Ilija Borenovic era stato scelto ad interim per il dopo Celestini a metà aprile, ndr) attorno al quale ricostruir­e. Poi penseremo alla rosa, perché abbiamo tra le mani dei contratti e degli ingaggi firmati prima di dicembre dal vecchio proprietar­io. Ci saranno diversi cambiament­i, anche a livello di gestione della società. In particolar­e dobbiamo profession­alizzare il club, perché a prescinder­e da quanto si dica, oggi il Losanna non è abbastanza profession­ale». Il “ds” losannese infine avverte: «Dobbiamo essere coscienti che la Challenge League non sarà per niente facile. Altrimenti, un club come il Servette sarebbe stato promosso da tempo».

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KEYSTONE Pablo Iglesias le canta al club

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