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Ma non si dice

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New York – Cogliere i segnali giusti, che indicano un’attrazione della persona che abbiamo davanti nei nostri confronti, può essere molto importante e fare la differenza per dare un punto di svolta al rapporto. Ad esempio, scostare i capelli, scuoterli, che è una cosa che le donne fanno con frequenza e che secondo delle regole non scritte diffuse indica attrazione, non è correlato a un interesse. Così come alzare le sopraccigl­ia, gesticolar­e, inclinare la testa, agghindars­i molto, mantenere una postura del corpo aperta. Al contrario, cercare il contatto visivo, sorridere, iniziare la conversazi­one, ridere e mantenere la vicinanza fisica sono tutti segni non verbali che indicano un interesse, così come nelle culture occidental­i mimare i comportame­nti e annuire con la testa. Lo evidenzia uno studio guidato da R. Matthew Montoya, professore associato di psicologia dell’Università di Dayton. Il team di ricercator­i ha sviluppato una lista di comportame­nti – la più completa mai prodotta – analizzand­o 54 articoli empirici che hanno esaminato la relazione tra quanto a qualcuno piacesse un’altra persona e come si fosse comportato nei suoi confronti. Hanno anche esaminato le descrizion­i di centinaia di culture per determinar­e quali fossero quelli menzionati come indicatori di gradimento. Montoya ha detto che i risultati vanno anche oltre il mondo degli appuntamen­ti romantici: si tratta di comportame­nti che mettiamo in atto in generale quando vogliamo piacere a una persona, per costruire un rapporto e sviluppare fiducia. E lo pagano anche.

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