Cinque milioni per lottare contro la radicalizzazione
La Confederazione sosterrà con 5 milioni di franchi in cinque anni progetti cantonali e comunali contro la radicalizzazione e l’estremismo violento. Lo ha stabilito ieri il Consiglio federale, adottando un’ordinanza in tal senso nel quadro di un piano d’azione nazionale.
Terrorismo ed estremismo violento non minacciano solo la vita e l’integrità fisica della popolazione, ma anche lo Stato di diritto e la democrazia, i nostri valori e l’equilibrio della società, indica una nota del governo, precisando che i soli strumenti penali (in corso di revisione) non bastano, ma è necessario intervenire a livello di prevenzione. Il Consiglio federale vuole inoltre introdurre misure di polizia supplementari, da applicare nei confronti di persone che rappresentano una minaccia (ad esempio: i tre iracheni condannati per sostegno all’Isis nel marzo del 2016 dal Tpf di Bellinzona e nel frattempo a piede libero).
L’obiettivo del piano d’azione nazionale, varato a fine novembre da Confederazione, Cantoni e Comuni, è di stroncare sul nascere la radicalizzazione, offrendo alternative e mettendo in contatto fra loro gli attori del settore. Il progetto è corredato da 26 misure, tra cui la sensibilizzazione e la formazione di persone chiave, la creazione e il mantenimento di servizi di prevenzione contro la violenza, nonché una migliore interconnessione tra i responsabili.
Molti Cantoni e Città hanno già attuato gran parte delle misure, ma altri no. Ciò dipende da fattori come la composizione della popolazione, la presenza di casi di radicalizzazione e i mezzi finanziari di cui dispongono le autorità, precisa il Consiglio federale. I fondi stanziati dalla Confederazione saranno messi a disposizione dall’inizio del 2019 e andranno ad aggiungersi a quelli versati a livello locale, in collaborazione con partner non statali. Questi ultimi dovranno essere organizzazioni senza scopo di lucro con sede nel nostro Paese, rileva il Consiglio federale. I progetti sostenuti saranno realizzati integralmente in Svizzera. A coordinare il tutto ci sarà il Delegato della Rete integrata svizzera per la sicurezza. A decidere lo stanziamento dei fondi sarà fedpol, che passerà al vaglio i progetti.