Iran, l’Ue difende l’accordo
Bruxelles – L’Ue è pronta a salvaguardare l’accordo sul nucleare iraniano, e a mettere al riparo le imprese europee dalle sanzioni Usa. E lavora con Teheran per salvare l’intesa anche perché “con le ultime decisioni Trump ci ha tolto ogni illusione: se ti serve una mano, la trovi alla fine del tuo braccio”, ha sottolineato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk.
Dall’acquisto di petrolio e gas da Teheran in euro, e non più in dollari, all’ulteriore fornitura di crediti all’esportazione, Bruxelles mette tutte le sue armi sul tavolo dei 28 leader al vertice Ue-Balcani al via a Sofia. E tra queste non manca il bazooka. Se dalle minacce di sanzioni alle aziende Ue che operano con la Repubblica degli ayatollah, paventate dal consigliere per la sicurezza nazionale delle Casa Bianca John Bolton, Washington dovesse passare ai fatti, l’Unione potrebbe passare alle contromisure. Per difendere i propri interessi, i 28 potrebbero infatti far scattare lo scudo dello “statuto di blocco”, una norma del 1996 mai usata prima, e all’epoca varata per contrastare le sanzioni Usa a Cuba. Un meccanismo che impedirebbe l’applicazione alle aziende europee delle misure restrittive decise dagli Stati Uniti. Uno strumento dagli ingranaggi complicati, di difficile attuazione, ma non impossibile da far funzionare, avvertono fonti diplomatiche. “Gli strumenti sono limitati, ma li utilizzeremo in pieno”, ha avvertito il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker al termine di un incontro col segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, durante il quale i due hanno condiviso le ultime novità sul dossier rovente. “In questo mondo pericoloso, l’Ue sia sempre più unita e sia un pilastro centrale del multilateralismo”, ha raccomandato Guterres.