Migliorare l’accessibilità
È una delle proposte del gruppo di lavoro sul servizio postale universale
La pianificazione della rete dovrebbe essere fatta a livello cantonale sentendo prima l’ente pubblico. Più servizi di prossimità con le agenzie.
L’accessibilità al servizio postale deve essere migliorata. Lo sostiene un gruppo di lavoro istituito dalla consigliera federale Doris Leuthard, che propone anche di intensificare la comunicazione tra Cantoni, Comuni e la Posta. Quest’ultima prende atto delle raccomandazioni. Il gruppo di lavoro sul servizio postale universale, in un rapporto pubblicato ieri, presenta possibili soluzioni per il futuro assetto della rete postale, indica in una nota l’Ufficio federale delle comunicazioni (Ufcom). Le raccomandazioni sono destinate al Consiglio federale in vista dell’adeguamento della legge sulle poste e della relativa ordinanza, che verranno discussi questa estate.
Per attenuare le disparità regionali, il gruppo di lavoro propone di considerare l’accessibilità ai vari servizi postali su scala cantonale e non più nazionale, invitando la Posta e i Cantoni a un dialogo regolare per accordarsi sulla pianificazione.
Al giorno d’oggi, le prescrizioni in materia di raggiungibilità impongono che il 90% della popolazione residente permanente deve poter raggiungere un ufficio postale o un’agenzia entro 20 minuti a piedi o con i mezzi pubblici. In futuro anche le prestazioni di pagamento in contanti dovrebbero situarsi a 20 minuti e non più a 30. Nelle zone urbane o per ogni 15mila abitanti o impiegati sarà necessario mettere a disposizione almeno un punto di accesso.
La Posta dovrà inoltre “prendere misure tese a migliorare l’attrattiva delle agenzie”, indica il gruppo di lavoro, sottolineando la necessità di sfruttare le opportunità della digitalizzazione per ampliare o rendere più flessibile la copertura sul territorio. L’accesso fisico alla rete postale rimane però imprescindibile, in particolare per rispondere alle esigenze delle persone “poco avvezze alle nuove tecnologie” e alla popolazione delle regioni di montagna e delle aree periferiche. Il gruppo di lavoro, diretto dall’Ufcom, è composto da rappresentanti della Posta, del Gruppo svizzero per le regioni di montagna, dell’Associazione dei Comuni svizzeri, dell’Unione svizzera delle arti e dei mestieri, della Conferenza dei direttori cantonali dell’economia pubblica e dell’Unione delle città svizzere. I lavori sono stati svolti sulla base dei risultati di un sondaggio rappresentativo sull’offerta di servizi postali in Svizzera, pubblicato lo scorso novembre. Inoltre, il gruppo di lavoro propone di organizzare inchieste regolari sui servizi postali presso i privati e le Pmi.
Il messaggio è arrivato
La Posta condivide le raccomandazioni, in una presa di posizione odierna, ritiene importante una maggiore attenzione alle regioni nel servizio pubblico postale e indica che l’azienda “ha imboccato la strada del dialogo con la popolazione e la politica”, aggiungendo che il futuro del servizio universale “debba essere discusso pubblicamente”.
Le indicazioni espresse dal gruppo di lavoro, scrive l’azienda, “si traducono in un forte inasprimento delle disposizioni per la Posta e in una limitazione del margine operativo sancita per legge”. Tuttavia, il gigante giallo è disposto a sostenere le raccomandazioni e “a valutarne l’attuazione della prassi”.