In città non saranno posati i Multafot
Martedì sera a Palazzo Civico è mancato solo un ‘Uella!’ finale, di quelli che si leggono sul ‘Mattino della domenica’ quando la Lega attacca gli avversari politici, nella risposta che il vicesindaco Andrea Bersani ha dato all’interpellanza del consigliere leghista Enrico Zanti. Tema, la richiesta di posare apparecchi Multafot nei principali incroci semaforizzati di Bellinzona per sanzionare chi passa col rosso. La risposta è stata negativa poiché «la Polizia comunale segnala che le infrazioni ai semafori indicati dall’interpellante non sono tali da dovere intervenire con l’installazione di apparecchi Multafot e che comunque i controlli di polizia, di principio, non sono effettuati per incassare denaro, ma per garantire la sicurezza». Bersani ha aggiunto che un intervento gestionale mediante la posa di Multafot dovrebbe essere proporzionato alla pericolosità della situazione, «al momento di certo non preoccupante e nemmeno superiore a quella di altre posizioni». Secondo il capo del Dicastero sicurezza e servizi industriali «non è dunque corretto valutare il tutto in base a un possibile incasso, comunque affatto scontato, come indicato all’interpellante». Quindi l’affondo: «Si constata che in passato autorevoli rappresentanti del partito dell’interpellante (in primis il compianto fondatore della Lega Giuliano Bignasca, ndr) avevano posto una taglia sui radar fissi, e ora invece a Bellinzona si chiede il potenziamento». Zanti nell’interpellanza rilevava di aver constatato che “troppa gente passa col rosso” agli incroci tra via Jauch e viale Franscini e tra questo e via Motta: “Se la polizia facesse più controlli, la Città incasserebbe 5-10mila franchi al giorno”. Uella!