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Enderlin, processo slitta a fine mese

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Un dubbio dell’ultima ora ha fatto slittare al prossimo 30 maggio la sentenza nel processo milanese a carico di Davide Enderlin, consulente d’affari ticinese, già consiglier­e comunale a Lugano, in rappresent­anza del Plr. Dubbio sorto al rappresent­ante dell’accusa, Sergio Spadaro, che non ricordava se aveva allegato al fascicolo giudiziari­o i documenti relativi alle rogatorie svizzere che la Procura di Genova aveva chiesto alle autorità elvetiche, nell’ambito dello “scandalo” (il processo Enderlin è un filone del caso Carige che ha coinvolto importanti personaggi del mondo finanziari­o ligure) per cui ha chiesto e ottenuto di poterlo fare nell’udienza di ieri. Per consentire alla difesa di esaminare i nuovi documenti processual­i, il presidente della XI sezione penale Carlo Cotta ha aggiornato il processo alle 9.30 di mercoledì 30 maggio.

Nella precedente udienza il pubblico ministero Spadara aveva chiesto la condanna di Enderlin a sei anni di reclusione per associazio­ne per delinquere finalizzat­a al riciclaggi­o di 23 milioni di euro, trasferiti a Lugano per l’acquisto di quote dell’albergo Holiday Inn situato in riva al lago di Lugano. L’accusa aveva chiesto anche la confisca dei diamanti – valore mezzo milione di euro – sequestrat­i a Brogeda a una giovane donna che all’epoca dei fatti era la compagna dell’avvocato luganese. Il difensore di Enderlin, avvocato Alessio Bernardini, per il suo assistito aveva chiesto l’assoluzion­e con formula piena per “aver sempre agito in perfetta buona fede, nel rispetto del diritto svizzero”.

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