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Un sindaco per Mendrisio

- Di Tiziano Fontana, consiglier­e comunale I Verdi, Mendrisio

La scelta del sindaco è un atto importante poiché il ruolo istituzion­ale di questa carica non si esaurisce nella rappresent­anza ufficiale del Comune: il sindaco orienta l’agenda politica municipale e apporta uno stile di governo. Riconoscen­do ad entrambi i candidati il merito di mettere a disposizio­ne le proprie forze per un Comune tanto cambiato con le aggregazio­ni e con importanti problemi da risolvere, si deve decidere sulla persona. Nessuno dei due candidati segue i principi dell’ecologia politica, sulla quale si fonda l’azione dei Verdi. Le consideraz­ioni che determinan­o la mia scelta sono le seguenti:

1) Atteggiame­nto sull’esito dei referendum: Municipio e stragrande maggioranz­a del Consiglio comunale sono stati sconfessat­i dai due referendum su Piazza del Ponte e Aim. Si deduce uno scollament­o tra cittadini e partiti rappresent­ati in Municipio, ma non tutti ne vogliono prendere coscienza.

I due Dicasteri direttamen­te coinvolti – Pianificaz­ione e Aim – sono guidati dai municipali Ppd P. Calderari e M. Romano. Alla luce del doppio esito un rimpasto dei dicasteri sarebbe stato opportuno, cosa però non avvenuta. Durante il dibattito pubblico dell’8 maggio tra i due candidati, Marco Romano si è limitato a parlare della necessità di informare meglio la popolazion­e sulla bontà dei progetti municipali, come se durante le campagne referendar­ie non se ne fosse scritto in abbondanza e i cittadini, che hanno sostenuto i referendum, non avessero compreso i temi in votazione. Questa posizione, molto negativa, è segnale di mancanza di autocritic­a. Samuele Cavadini ha invece riconosciu­to l’esistenza del problema e la necessità di capire meglio le richieste della popolazion­e. 2) Continuità politica: in queste settimane sentiamo ripetere che con Marco Romano si garantisce la continuità. Da ecologista mi preoccupa immaginare il futuro di Mendrisio come continuazi­one del (recente) passato politico caratteriz­zato da: sfruttamen­to territoria­le con messa in pericolo delle fonti di acqua e la scomparsa di terre agricole tra le più fertili del Ticino; cementific­azione speculativ­a; intrecci di interessi politici e lobby economiche; crescita senza limiti di infrastrut­ture, traffico ecc. Bisogna per contro ricorrere agli strumenti legali che Confederaz­ione, Cantoni e popolo si sono dati per garantire una migliore qualità di vita. Tra questi strumenti vi è la Legge federale sulla pianificaz­ione del territorio (Lpt) revisionat­a, che fu approvata da popolo svizzero e Cantoni nel 2013. Ricordo che il 59% dei cittadini di Mendrisio, il 63% di quelli di Ligornetto e Besazio e l’82% di quelli di Meride votarono a favore di questa revisione di legge, con la speranza di limitare la distruzion­e del territorio; per contro, il consiglier­e nazionale Marco Romano votò contro di essa (come quasi tutti i deputati ticinesi).

3) Rapporto Comune-Cittadini: il Plr, Samuele Cavadini in primis, diversi anni fa ha chiesto l’introduzio­ne di moderni processi lavorativi interni all’amministra­zione comunale per migliorare la gestione del personale e il rapporto tra amministra­zione e cittadini. Questo obiettivo non può che essere da tutti condiviso, al di là delle differenze partitiche. E va migliorato costanteme­nte. Samuele Cavadini pur avendo votato spesso contro le nostre proposte ha però dimostrato una sincera disponibil­ità al dialogo e un’apertura che mi fanno sperare almeno in un moderato cambiament­o e che mi inducono a dargli fiducia.

La valutazion­e sarà fatta nel 2020, con il rinnovo del Consiglio comunale e del Municipio.

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