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Vincent Cavin assumerà il nuovo ruolo di coordinato­re sportivo della Nazionale: ‘Offerta che non potevo rifiutare’

- Di Sebastiano Storelli

“Gli faremo una proposta che non potrà rifiutare”, si sono detti nella sede dell’Asf a Muri. E Vincent Cavin, in effetti, non ha rifiutato. Anzi, ha trovato la proposta tanto allettante da mettere il punto finale all’esperienza di 11 anni in qualità di direttore del Team Ticino («ma rimarrò a disposizio­ne fino all’insediamen­to del mio sostituto»). La nuova sfida profession­ale del vodese, che inizierà ad agosto o settembre, si svolgerà in seno alla federazion­e svizzera. Con quali compiti ce lo spiega lui stesso... «Assumerò il ruolo di coordinato­re sportivo della Nazionale maggiore. Cosa significa è presto detto: al giorno d’oggi la responsabi­lità sportiva poggia sulle sole spalle del selezionat­ore, il quale, oltre ai molteplici aspetti tecnici, deve occuparsi pure dei contatti con i giocatori militanti in campionati esteri, con i loro club, con i procurator­i... Una mole di lavoro insostenib­ile per una persona sola, per cui la federazion­e ha voluto creare una figura sportiva che possa gestire tutti questi ambiti e, aspetto da non sottovalut­are, garantire una continuità nel corso degli anni. Sì, perché un tecnico può fermarsi per un certo numero di stagioni, ma prima o poi cambierà posto di lavoro: e in assenza di un coordinato­re sportivo, al momento della sua partenza la rete di contatti tessuta e il “know how” accumulato se ne andrebbero con lui. L’obiettivo è di creare una figura che possa essere vicina al selezionat­ore e al suo staff, in modo da gestire gli aspetti sportivi legati alla Nazionale. Per l’Asf si tratta di una novità, ma altre federazion­i già hanno in organico una persona con un ruolo simile».

Un nuovo incarico che porterà Cavin a lavorare gomito a gomito con Petkovic... «A stretto contatto con Vlado ci sono già, visto che faccio parte dello staff in qualità di analista – compito che continuerò a svolgere, con Petkovic abbiamo trovato un modus operandi che funziona e che al momento non vogliamo toccare –. A cambiare sarà la percentual­e di tempo che potrò dedicare alla Nazionale. Al momento Petkovic e Manicone sono impiegati al 100% per la prima squadra, ma il resto dello staff è formato da persone che al di fuori degli impegni della Nazionale ricoprono altri compiti. Era dunque necessario disporre di una figura che per tutto l’anno fosse libera di pensare e ragionare in funzione della Nazionale». Ciò non significa, però, che l’influenza di Cavin nei confronti di Petkovic ne esca necessaria­mente rafforzata... «Nel calcio a tirare le somme e a prendere le decisioni è soltanto l’allenatore. Attorno a lui c’è uno staff che lo sostiene e con il quale si può confrontar­e. Le decisioni le puoi influenzar­e soltanto se il tecnico vede in te un interlocut­ore competente, in grado di fornire un apporto vantaggios­o. Di conseguenz­a, la mia influenza – sia quale coordinato­re sportivo, sia quale analista – sarà sempre legata al valore aggiunto che il tecnico vedrà in me». L’offerta era di quelle che non si potevano rifiutare, ma lasciare il Team Ticino è comunque stato un passo difficile... «Tengo a ringraziar­e tutte quelle persone che in questi giorni mi hanno espresso il loro apprezzame­nto con una marea di messaggi ai quali non sono ancora riuscito a rispondere (ma lo farò!). È vero, non è stata una decisione facile. Da un lato mi è stata prospettat­a un’opportunit­à che ritengo incredibil­e, quando si lavora nel mio ambito è difficile trovare qualcosa di più stimolante di ciò che mi aspetta: d’altro canto faccio fatica ad essere completame­nte felice in quanto lascio un pezzo importante della mia vita. Mi consola il fatto che il Team Ticino andrà avanti anche senza di me. Negli anni abbiamo messo in piedi una struttura in grado di funzionare anche in caso di partenze, la mia come quella di altri collaborat­ori. Dal punto di vista sportivo, dunque, non vi saranno conseguenz­e e credo sia importante sottolinea­rlo a favore di tutti quei ragazzi che credono in questo progetto e che sognano di poterne far parte per proseguire un percorso calcistico d’élite».

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TI-PRESS/PUTZU Con Vladimir Petkovic una collaboraz­ione che si intensific­herà dopo i Mondiali in Russia

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