L’Onu condanna Israele
Ginevra – L’uso della forza da parte dell’esercito israeliano a Gaza è “totalmente sproporzionato”. E gli oltre cento palestinesi uccisi dal 30 marzo scorso lo dimostrano. Per questo il Consiglio Onu per i diritti umani – notoriamente una delle sedi meno favorevoli a Israele – ha votato la formazione di una commissione d’inchiesta per indagare sul “deterioramento dei diritti umani” nella Striscia e negli altri territori occupati. Una decisione che, altrettanto ritualmente, ha provocato la reazione indispettita del premier Benjamin Netanyahu: “L’unico obiettivo è attaccarci e sostenere il terrorismo”. Il voto all’Onu è arrivato dopo le manifestazioni palestinesi delle ultime settimane, culminate lunedì scorso con gli scontri e i 60 morti nel giorno dell’apertura dell’ambasciata Usa a Gerusalemme. Nei giorni successivi, Autorità palestinese ed Emirati Arabi Uniti avevano chiesto al Consiglio di fissare una riunione straordinaria, sostenuti da altri 26 Paesi. Sessione conclusa con la risoluzione che autorizza l’invio di una commissione d’inchiesta “internazionale e indipendente”. Solo Usa e Australia si sono opposti. Il Kuwait ha intanto presentato una bozza di risoluzione al Consiglio di Sicurezza per chiedere una condanna dell’uso della forza, che con ogni probabilità sarà neutralizzata dagli Usa con il loro diritto di veto. Mentre a Istanbul un vertice dei Paesi islamici convocato da un Recep Tayyip Erdogan in piena campagna elettorale e animato dalla mai sopita ambizione di porsi a guida della regione ha avuto espressioni molto dure per Israele. “La sola cosa che capisce un oppressore senza scrupoli – ha attaccato – è la forza”.