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Spari sui migranti, uccisa una bambina

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Bruxelles – Una bambina curda di due anni, che viaggiava su un furgone con una trentina di migranti, è stata uccisa da un colpo di pistola durante un lungo inseguimen­to della polizia nella notte tra mercoledì e giovedì, sull’autostrada che collega Namur a Mons, nella regione Vallona, in Belgio. La notizia è stata diffusa solo ieri, dopo i risultati dell’autopsia. Nell’immediato i sanitari avevano parlato di un trauma cranico provocato dalla guida pericolosa del conducente, escludendo collegamen­ti con la sparatoria. E lo stesso procurator­e di Mons, Frederic Bariseau, si è detto “prudente” sull’ipotesi che ad esplodere il colpo sia stata la polizia. “Tutto è ancora da accertare”, ha precisato. Anche il ministro dell’Interno Jan Jambon ha subito preso le difese della polizia: “Questo avveniment­o dalle conseguenz­e drammatich­e – ha scritto su Twitter – mette di nuovo in evidenza le tristi circostanz­e in cui prospera il traffico di esseri umani”. Le prime proteste sono già state organizzat­e contro Jambon e contro il responsabi­le di Asilo e immigrazio­ne Theo Franken (entrambi esponenti della Nuova alleanza fiamminga), mentre sono emersi particolar­i della corsa del furgone lungo i settanta chilometri della E42. Secondo alcune ricostruzi­oni infatti, i fuggiaschi avrebbero persino esibito una bambina piccola da uno dei finestrini, per dissuadere la polizia dal proseguire nell’inseguimen­to. Nel van, bloccato all’altezza di un parcheggio di Mons, sono stati trovati 26 adulti e quattro bambini, tutti curdi.

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