La dura legge di Airbnb
Anche nel cantone si vogliono regolamentare le prenotazioni di alloggi online Weber di Ticino Turismo: le trattative sono in corso da tempo. Pianezzi della sezione locale di hotelleriesuisse: è necessaria una patente.
Dall’agosto prossimo a Zurigo, Airbnb – piattaforma statunitense di prenotazione di alloggi online – preleverà automaticamente la tassa di soggiorno, per poi riversarla all’ente turistico cantonale. Ciò già avviene a Friburgo, Basilea Campagna e Zugo. A sua volto il Ticino sta pensando a misure analoghe: «Siamo in trattativa con Airbnb da diverso tempo», afferma a ‘laRegione’ Kaspar Weber, vicedirettore di Ticino Turismo. «Anche la società è disposta a prelevare la tassa in Ticino». Per il presidente di hotelleriesuisse Ticino Lorenzo Pianezzi, Airbnb «è un canale molto importante per la promozione delle destinazioni turistiche, ma va regolamentato meglio». Il fatto che ci sia un interesse marcato per il Ticino, osserva Pianezzi, «dimostra che è un cantone di primaria importanza a livello turistico». L’offerta crescente di camere e appartamenti su Airbnb, mostra che c’è una domanda sempre maggiore. «Quindi probabilmente ci sta portando anche una nuova tipologia di clientela, che senza queste strutture magari non sceglierebbero il Ticino». «Airbnb è un fenomeno che non si può combattere. Bisogna quindi studiarlo,
capire quali sono gli effetti positivi e correggerne i possibili effetti devianti», afferma Pianezzi. Ma cosa si sta facendo in Ticino per regolamentarlo? «Per sottoscrivere un accordo – precisa Weber – è necessaria una modifica di legge. Innanzitutto per chiarire la possibilità che viene data a queste piattaforme di incassare direttamente la tassa di soggiorno. Al momento si sta aspettando la risposta del Consiglio di Stato su una mozione che riguarda Airbnb, poi bisognerà aspettare i tempi dell’iter parlamentare». Anche per Pianezzi regolamentare la riscossione della tassa di soggiorno è necessario: «Il turista approfitta di vari servizi che il territorio mette a disposizione, quindi è anche giusto che paghi una tassa. Inoltre in Ticino ci sono ancora alloggi che non vengono dichiarati e quindi non pagano il dovuto. In base ai controlli effettuati si tratta di cifre notevoli». Un altro aspetto da considerare è che in Ticino l’ammontare della tassa di soggiorno, dipende dalla categoria di alloggio: per residenze di vacanza, camere o appartamenti essa corrisponde a due franchi per persona, mentre, ad esempio, per hotel da 4 o 5 stelle è di 4,40 franchi. «Fino a pochi mesi fa Airbnb offriva solo appartamenti, mentre oggi anche gli alberghi hanno la possibilità di affittare le proprie camere su questa piattaforma online», afferma Weber. «Questo ha complicato la situazione, perché Airbnb può incassare una sola classe di tassa». Sarebbe quindi necessario «definire un’imposta unica anche in Ticino», per tutte le categorie di alloggio. Oltre alla regolamentazione della tassa di soggiornino secondo Pianezzi è necessaria anche una formazione per chi mette a disposizione camere e appartamenti: «Il fatto che una qualsiasi persona possa affittare delle camere può essere problematico, perché il turista si aspetta un certo tipo di accoglienza. Di conseguenza abbiamo chiesto di introdurre nella nuova modifica della legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione, che a partire da quattro letti è necessario possedere una patente. Questa modifica dovrebbe essere accettata dal Gran Consiglio a breve», si augura Pianezzi.