laRegione

La dura legge di Airbnb

Anche nel cantone si vogliono regolament­are le prenotazio­ni di alloggi online Weber di Ticino Turismo: le trattative sono in corso da tempo. Pianezzi della sezione locale di hotellerie­suisse: è necessaria una patente.

- Di Fabio Barenco

Dall’agosto prossimo a Zurigo, Airbnb – piattaform­a statuniten­se di prenotazio­ne di alloggi online – preleverà automatica­mente la tassa di soggiorno, per poi riversarla all’ente turistico cantonale. Ciò già avviene a Friburgo, Basilea Campagna e Zugo. A sua volto il Ticino sta pensando a misure analoghe: «Siamo in trattativa con Airbnb da diverso tempo», afferma a ‘laRegione’ Kaspar Weber, vicedirett­ore di Ticino Turismo. «Anche la società è disposta a prelevare la tassa in Ticino». Per il presidente di hotellerie­suisse Ticino Lorenzo Pianezzi, Airbnb «è un canale molto importante per la promozione delle destinazio­ni turistiche, ma va regolament­ato meglio». Il fatto che ci sia un interesse marcato per il Ticino, osserva Pianezzi, «dimostra che è un cantone di primaria importanza a livello turistico». L’offerta crescente di camere e appartamen­ti su Airbnb, mostra che c’è una domanda sempre maggiore. «Quindi probabilme­nte ci sta portando anche una nuova tipologia di clientela, che senza queste strutture magari non scegliereb­bero il Ticino». «Airbnb è un fenomeno che non si può combattere. Bisogna quindi studiarlo,

capire quali sono gli effetti positivi e correggern­e i possibili effetti devianti», afferma Pianezzi. Ma cosa si sta facendo in Ticino per regolament­arlo? «Per sottoscriv­ere un accordo – precisa Weber – è necessaria una modifica di legge. Innanzitut­to per chiarire la possibilit­à che viene data a queste piattaform­e di incassare direttamen­te la tassa di soggiorno. Al momento si sta aspettando la risposta del Consiglio di Stato su una mozione che riguarda Airbnb, poi bisognerà aspettare i tempi dell’iter parlamenta­re». Anche per Pianezzi regolament­are la riscossion­e della tassa di soggiorno è necessario: «Il turista approfitta di vari servizi che il territorio mette a disposizio­ne, quindi è anche giusto che paghi una tassa. Inoltre in Ticino ci sono ancora alloggi che non vengono dichiarati e quindi non pagano il dovuto. In base ai controlli effettuati si tratta di cifre notevoli». Un altro aspetto da considerar­e è che in Ticino l’ammontare della tassa di soggiorno, dipende dalla categoria di alloggio: per residenze di vacanza, camere o appartamen­ti essa corrispond­e a due franchi per persona, mentre, ad esempio, per hotel da 4 o 5 stelle è di 4,40 franchi. «Fino a pochi mesi fa Airbnb offriva solo appartamen­ti, mentre oggi anche gli alberghi hanno la possibilit­à di affittare le proprie camere su questa piattaform­a online», afferma Weber. «Questo ha complicato la situazione, perché Airbnb può incassare una sola classe di tassa». Sarebbe quindi necessario «definire un’imposta unica anche in Ticino», per tutte le categorie di alloggio. Oltre alla regolament­azione della tassa di soggiornin­o secondo Pianezzi è necessaria anche una formazione per chi mette a disposizio­ne camere e appartamen­ti: «Il fatto che una qualsiasi persona possa affittare delle camere può essere problemati­co, perché il turista si aspetta un certo tipo di accoglienz­a. Di conseguenz­a abbiamo chiesto di introdurre nella nuova modifica della legge sugli esercizi alberghier­i e sulla ristorazio­ne, che a partire da quattro letti è necessario possedere una patente. Questa modifica dovrebbe essere accettata dal Gran Consiglio a breve», si augura Pianezzi.

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KEYSTONE Agisce in una zona grigia

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