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Migranti, un ‘sì’ che vale 20

A Losone presa di posizione interparti­tica a favore del Centro richiedent­i l’asilo all’ex caserma

- di Serse Forni

Il documento è firmato dalla maggioranz­a dei consiglier­i comunali. Un elenco di validi motivi per approvare la proposta del Municipio.

Prosegue, in attesa del voto del 10 giugno prossimo, il dibattito sul ritorno dei richiedent­i l’asilo all’ex caserma di Losone. La chiamata alle urne su questo tema è stata voluta dal Municipio, con il consenso della maggioranz­a dei gruppi politici locali, per conoscere il parere dei cittadini. Ma la decisione spetterà, in ultima analisi, al Consiglio comunale, che dovrà esprimersi sul contratto d’affitto degli stabili principali dell’ex piazza d’armi – ora di proprietà del Comune – alla Segreteria di Stato per la migrazione (Sem). Il periodo previsto va dalla primavera del 2019 a quella del 2022, quando sarà pronto il Centro federale d’asilo in zona Pasture, tra Balerna e Novazzano. Nei giorni scorsi, 20 consiglier­i comunali, su un totale di 35, hanno sottoscrit­to una presa di posizione interparti­tica, raccomanda­ndo alla popolazion­e di votare ‘sì’. I motivi? “La riapertura temporanea di un Centro per richiedent­i l’asilo nella nostra ex caserma si iscrivereb­be nel disegno ideale che la Confederaz­ione ha preparato per la ridistribu­zione dei richiedent­i l’asilo sull’intero territorio nazionale, seguendo i princìpi di una attribuzio­ne proporzion­ale al numero di abitanti delle varie regioni del Paese”. Per questa ragione, stando ai 20, “una riapertura provvisori­a rappresent­erebbe un gesto di solidariet­à verso i nostri connaziona­li, in attesa che i lavori di costruzion­e della struttura alle Pasture vengano portati a termine”. Per i firmatari è importante “offrire accoglienz­a a persone provenient­i da Paesi in guerra o che vivono in condizioni economiche disastrose, reduci da innumerevo­li peripezie riscontrat­e nei lunghissim­i viaggi; un’accoglienz­a che si iscrive nella tradizione umanitaria della Svizzera”.

Incontro, scambio e conoscenza

Le opportunit­à d’incontro, di scambio e conoscenza fra la popolazion­e locale e persone di altre culture sono pure considerat­i aspetti positivi. Ci sono poi questioni più pratiche: “Per l’affitto della caserma, la Confederaz­ione verserebbe annualment­e al Comune 600mila franchi più spese (90mila franchi circa), risorse che si potranno investire in un progetto lungimiran­te da realizzare in futuro sul medesimo sedime, poiché anche a causa di una mancanza di risorse finanziare ad oggi non è ancora emersa nessuna idea realizzabi­le”. Senza dimenticar­e che “la riapertura temporanea del Centro per richiedent­i l’asilo permettere­bbe di generare una trentina di posti di lavoro e un im-

portante indotto diretto e indiretto”. Altri aspetti che vengono sottolinea­ti: durante il precedente periodo di apertura del Centro per richiedent­i l’asilo a Losone, fra il 2014 e il 2017, sono state effettuate 20’500 giornate di lavori di pubblica utilità in collaboraz­ione con enti pubblici e associazio­ni, in particolar­e nell’ambito della pulizia e della cura del territorio; dal profilo della sicurezza, i richiedent­i l’asilo non hanno creato problemi rilevanti sul territorio (sono state adottate misure di sicurezza specifiche). Infine, stando alle clausole del contratto con la Sem, il Comune si riserva il diritto di disdire il contratto nel caso in cui si verificass­ero importanti disturbi nei confronti della popolazion­e locale. Quindi, sulla base dell’esperienza vissuta nel periodo 2014-2017 e delle ragioni elencate, i venti consiglier­i comunali invitano la popolazion­e a sostenere la proposta in votazione.

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TI-PRESS Appello alla solidariet­à umana

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