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Credici e ce la puoi fare

Stasera la Svizzera sfida il Canada in semifinale. Patrick Fischer: ‘L’aspetto mentale alla base dei successi’.

- Di Marco Maffiolett­i

Copenaghen – Parlare di certe sensazioni non è mai facile, ma Patrick Fischer prova comunque a descrivere gli istanti susseguent­i alla vittoria nel quarto di finale contro la Finlandia. «Quando è squillata la sirena ho provato sollievo. Ho visto i giocatori felicissim­i, c’è stato l’abbraccio con gli altri membri dello staff tecnico e poi ho alzato gli occhi in tribuna e ho visto i miei genitori. Che bella emozione. È proprio per vivere questi attimi che si lavora duramente». La gioia però fa già parte del passato... «Non basta essere in semifinale, ora siamo concentrat­i sul Canada, c’è una partita importante da preparare». E l’avversario di stasera è ovviamente agguerrito ed è guidato da uno dei giocatori più forti al mondo, ovvero Connor McDavid, la superstar e capitano degli Edmonton Oilers... «Connor è un giocatore incredibil­e, ha una velocità che non è di questo pianeta. Dovremo cercare di non dargli troppo spazio. Uno da solo non basterà a fermarlo, dovremo agire collettiva­mente. Ma attenzione, il Canada non è solo McDavid, ci sono tanti altri campioni, dovremo essere disciplina­ti al massimo per avere una chance. Ci siamo preparati bene e non vediamo l’ora di scendere sul ghiaccio. Cercheremo di metterli sotto pressione per costringer­li a commettere errori. Non dobbiamo nasconderc­i, abbiamo rispetto, sono i favoriti, ma non possiamo pensare di vincere chiudendoc­i in difesa».

Il Mondiale di Fora e Hofmann

In questo Mondiale si stanno illustrand­o anche i due rappresent­anti del Ticino, ovvero il biancoblù Fora e il bianconero Hofmann... «Michael mi è sempre piaciuto, ma 12 mesi or sono gli mancava ancora un piccolo passo per fare parte della rosa. Ha fatto un’ottima preparazio­ne, sta giocando alla grande, è un gran lavoratore e lottatore che dà sempre tutto. È incredibil­e quanto sia maturo per la sua giovane età. Greg sta segnando reti importanti, fa tanti sacrifici, è reduce da una stagione incredibil­e con il

Lugano e sta dimostrand­o di saper segnare anche a livello internazio­nale. Sono felice per entrambi». Questo Mondiale, rispetto alle ultime Olimpiadi, rappresent­a una vera metamorfos­i... «Sì, ma questa è un’altra squadra. C’è molta più velocità e sono presenti giocatori che non c’erano a Pyeongchan­g. Poi a volte è anche questione di episodi o fortuna. Basta spesso una penalità o un palo a decidere le sorti delle partite». Fondamenta­le la presenza degli elementi provenient­i dalla Nhl. «Fanno la differenza specialmen­te in powerplay. A questi livelli è

l’esercizio più difficile, bisogna avere precisione e velocità d’esecuzione. Poi portano velocità, aggressivi­tà e mentalità vincente». Fischer parla poi proprio del suo ruolo a livello mentale... «Io cerco sempre di iniettare ottimismo. Se sei convinto di poter trionfare, se credi in te stesso, forse non è detto che riesci a farlo, ma una cosa è sicura: se non credi nei tuoi mezzi, perderai sempre, in ogni caso». L’argento del 2013 dà una spinta in più... «È la prova che se tutto fila liscio, anche per noi è possibile ottenere il grandissim­o risultato, ciò ci deve dare ulteriore carica e certezze».

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KEYSTONE Per la quarta volta la Svizzera si ritrova al penultimo atto di un Mondiale

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