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Il precedente indelebile è quello del 2013 a Stoccolma

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Quella odierna, per la Svizzera, sarà la quarta semifinale mondiale della storia, dopo quelle di Praga (1992), Basilea/Zurigo (1998) e Stoccolma (2013). A Praga, due anni dopo aver ritrovato il suo posto nel Gruppo A, e dopo un mediocre torneo olimpico (11° posto), sfociato nell’avvicendam­ento sulla panchina tra Tamminen e Slettvoll (assistito da Gilligan), la Svizzera aveva destato scalpore nella prima fase del torneo, strappando i primi punti della sua storia a Russia (2-2) e Canada (1-1). Nei quarti di finale aveva poi superato 3-1 la Germania. Si arrese solo in semifinale contro la Svezia (1-4) e perse pure la piccola finale contro la Cecoslovac­chia (2-5). La seconda semifinale della sua storia la Svizzera la disputò sei anni più tardi, ai Mondiali casalinghi di Zurigo e Basilea. A cui la Svizzera approdò portando in dote il terzo posto ottenuto ai Mondiali del gruppo B, disputato però già con la certezza di ritrovare l’élite mondiale nel 1998 grazie allo statuto di Paese organizzat­ore. Con Ralph Krueger alla transenna, nella fase intermedia di quel torneo, la Svizzera suscitò scalpore battendo, per la prima volta a un Mondiale, la Russia (4-2). Dopo la sconfitta con la Cechia (1-3), conquistò il punto che le necessitav­a per guadagnars­i l’accesso al penultimo atto pareggiand­o contro la Slovacchia (11). Nella semifinale (best of 3) perse poi dalla Svezia (1-4 e 2-7), mentre nella finale per il bronzo venne battuta dalla Cechia (0-4). Memorabile resta però il Mondiale 2013, giocato a cavallo tra Svezia e Finlandia. Sotto la guida di Sean Simpson (e con Fischer in qualità di assistente), i rossocroci­ati approdaron­o alla semifinale infilando uno dietro l’altro otto successi. E vinse pure quella, 3-0 contro gli Stati Uniti. Si arrese solo in finale, contro i padroni di casa della Svezia (finì 1-5).

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TI-PRESS Coach Simpson

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