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Parco sotto tiro

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Come affossare un progetto come quello del parco nazionale del Locarnese, ampiamente studiato, ponderato, spiegato, condiviso con autorità politiche e popolazion­e? Con l’arma più in voga al giorno d’oggi: la banalizzaz­ione e la semplifica­zione di ogni tema. La tattica è sempre la stessa, quella di produrre slogan inveritier­i. La panoplia usata dagli avversari del parco è desolante: i proprietar­i di rustici non potranno trasformar­e le loro case, chi ha un cane non potrà portarlo a spasso, non si potrà più pescare né raccoglier­e fiori, non si potranno abbandonar­e i sentieri durante le passeggiat­e, la nostra libertà verrà messa in grave pericolo dalle norme del parco, ritorneran­no i balivi a comandarci, le prerogativ­e dei cacciatori verranno compromess­e. Ho cercato il dialogo con molti contrari al progetto e, a parte qualche rara eccezione, ho ricevuto queste risposte, senza l’ombra di un approfondi­mento. Le opinioni della parte avversa vanno sempre rispettate se basate però su fatti veri e qui non lo sono nel modo più assoluto nonostante le affermazio­ni del Comitato contro il Parco che promette, cito, di garantire una corretta informazio­ne per permettere ad ognuno di decidere con cognizione di causa sul “da che parte stare”(sic)… se i risultati dei suoi sforzi sono gli slogan sopraccita­ti l’obiettivo dichiarato si trasforma in farsa. La posta in palio è troppo importante per immaginare che un progetto di questa ampiezza e influenza sul territorio possa venir bocciato sulla base di pregiudizi e inganni. Invito chi ha a cuore il bene del proprio paese, a riflettere a fondo affidandos­i ad informazio­ni ufficiali e veritiere. Dopo un confronto fra le tesi contrappos­te e dopo aver considerat­o che gli interessi in campo non sono unicamente personali ma anche della collettivi­tà, ognuno degli aventi diritto deciderà con serenità e discernime­nto come votare il 10 giugno, avendo però bene in mente che, in caso di bocciatura del Parco, sarà vietato piangere sul latte versato.

Alain Morgantini, originario del Comune d’Onsernone, Minusio

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