laRegione

Grazie Michelino, cuore granata

- Di Leandro Rossini

Segue da pagina 25 I vodesi erano secondi in classifica della serie A, fra i cui ranghi militavano 7 o 8 giocatori che figuravano nella rosa della Nazionale che era in preparazio­ne per i Mondiali in Cile. La gara fu vinta dalla squadra vodese. Unanimi consensi della stampa elvetica nel definire il libero granata uno dei più promettent­i giovani difensori svizzeri del momento. Michelino a seguito di quella stupenda prestazion­e, oltre a essere segnalato sulla stampa, fu anche richiesto da squadre di serie A. Lui, però, impegnato con la sua famiglia, ha preferito restare a Bellinzona, continuand­o a giocare per la squadra granata. Aprì un ristorante vicino al Comunale, ritrovo di gran parte dei veri tifosi. Quante discussion­i prima e dopo le gare, quanti aneddoti raccontati dai tifosi più anziani. Quanti bei ricordi del calcio bellinzone­se, quanto attaccamen­to alla squadra. Rebozzi continuò a giocare nel Bellinzona sino alla fine della stagione 1968/69. All’inizio di luglio del 1969 fu chiamato dal presidenti­ssimo dello Zurigo Nageli, il quale lo convinse a trasferirs­i nella città della Limmat dove restò sino al 7 ottobre, richiamato dal presidente del Bellinzona Otto Scerri: 15 giorni dopo ricominciò a giocare con i granata. Il 7 luglio del 1972 venne trasferito a Lugano. Michelino Rebozzi è sempre stato un ragazzo semplice e anche per questo era benvoluto da tutti. Con tanta buona volontà, dopo aver lasciato il ristorante, per diversi anni ha gestito un chiosco in piazza del Sole. Entrò poi usciere a palazzo governativ­o, infine alle Officine delle Ffs a Bellinzona. Caro Michelino con tutto il cuore, a nome mio e di tutta la grande famiglia granata, ti diciamo grazie per averci dato sempre tanta amicizia e solidariet­à, in particolar­e durante tutti gli anni in cui abbiamo difeso i colori della nostra squadra del cuore.

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