laRegione

Strage e società

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Quanto avvenuto recentemen­te alla Scuola Cantonale di Commercio di Bellinzona ha senz’altro attirato l’attenzione di tutti, vuoi per il gesto estremo che si voleva perpetrare o sempliceme­nte per l’innesco di paure collettive che da un momento all’altro sono rinate di botto. Il mio interesse alla faccenda va però all’espression­e di società civile sana che un pugno di compagni ha saputo dare come risposta al disagio dello studente arrestato. Questo generoso contributo e oserei dire alquanto inconsueto dalle nostre parti, mi fa ben sperare in un futuro migliore. I giovani hanno saputo accogliere i segnali di allarme che magari potevano essere anche stati mal interpreta­ti, comunque hanno avvisato la direzione che a sua volta ha inoltrato questo incredibil­e sentore alla polizia. Ecco, questa è una società sana, una società formata da individui integri, non in odore di santità come taluni adulti pensano debbano essere i buoni, bensì umani che ascoltano, che vedono, che provvedono ad arginare i disagi per fare in modo che tutta la comunità ne benefici. A questi giovani vada il plauso di chi è consapevol­e della fragilità umana, di chi osa dissentire al grigiore che i nostri addetti ai lavori ci propongono come pastura quotidiana. A questi giovani e non solo a loro perché di gente sana ne esiste molta, dico grazie. Continuiam­o a rendere migliore la nostra realtà, alla faccia della massa politica sorda e servile che indifferen­temente dalla casacca della squadra che porta, è sempliceme­nte inadatta al mandato ricevuto e che ci propina stragi sociali ad ogni giro di giostra.

Denise Oriet, Losone

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