‘All’Ussi carico di lavoro non indifferente’
Casi ed errori di valutazione: ieri nuove audizioni in Sottocommissione
«I correttivi che ci sono stati illustrati dovrebbero effettivamente migliorare le procedure interne. All’Ufficio del sostegno sociale e dell’inserimento c’è però anche un problema di risorse umane: vi è stato un potenziamento di quattro unità, ma continua a esserci un sovraccarico di lavoro non indifferente. Parliamo di 220 casi per operatore. E di un ufficio da cui escono comunque ogni giorno 450 decisioni». Il popolare democratico Fabio Bacchetta-Cattori coordina la ‘Finanze’, sottocommissione parlamentare della Gestione che sta svolgendo (anche) une serie di verifiche sul trattamento delle domande di assistenza da parte dell’Ussi, l’Ufficio del sostegno sociale e dell’inserimento (Dipartimento sanità e socialità). E questo alla luce di alcuni casi, emersi dal rapporto del Controllo cantonale delle finanze (Ccf) del marzo 2017, per i quali vi sarebbero stati errori di valutazione, tradottisi nell’erogazione di prestazioni superiori al dovuto. Ieri nuove audizioni: sono stati sentiti alti funzionari del Dipartimento. Alla Sottocommissione, spiega Bacchetta-Cattori interpellato dalla ‘Regione’, «hanno presentato la situazione, le osservazioni del Dipartimento al rapporto del Controllo delle finanze e i correttivi apportati». L’Ussi gestisce annualmente circa 200 milioni di franchi, di cui la metà per prestazioni assistenziali ordinarie, rileva il coordinatore della Sottocommissione: «Stando a quanto riferitoci stamattina (ieri, ndr), il margine di errore ipotizzabile nella valutazione dei casi è fra l’1,5 e il 2 per cento: in teoria può esserci quindi un errore di un milione e mezzo/due milioni su cento». I margini di errore «in tutti gli uffici dello Stato è fra il 3 e il 4 per cento e nel privato si tollera un margine di errore fra il 4 e il 5 per cento», aggiunge a mo’ di paragone Bacchetta-Cattori. Della trentina di casi segnalati a suo tempo dal Ccf, ventitré potevano presentare degli errori di valutazione: tredici, riguardanti il calcolo del premio di cassa malati pagato alle persone in assistenza, sono stati chiariti fra Dss e Ccf e per finire non erano viziati da errori. Errori per 23mila franchi sono stati invece accertati per i restanti dieci casi. La Sottocommissione è in attesa di un nuovo rapporto su una ventina di casi recenti.