Un prezzo di riferimento
Generici troppo cari, Stefan Meierhans vuole un altro sistema. Potenziale di risparmio: 400 milioni Tener conto del prezzo del farmaco più a buon mercato: Mister Prezzi ha pubblicato le sue raccomandazioni, in attesa dell’avamprogetto governativo
È una delle opere principali da realizzare nel grande cantiere aperto del contenimento dei costi della salute: l’abbassamento del prezzo dei farmaci generici. Questi sono infatti più cari in Svizzera rispetto all’estero. A farne le spese sono gli assicurati e le casse malattia. Così non va bene, sostiene il Sorvegliante dei prezzi. Stefan Meierhans vuole perciò imporre un prezzo di riferimento. Attualmente le tariffe dei generici in Svizzera sono fissate in base al prezzo dei medicamenti originali. Un paragone con i prezzi praticati in 15 Paesi europei mostra che il sistema non è convincente e che i consumatori elvetici pagano di più. Stando a Meierhans, il potenziale di risparmio si aggirerebbe attorno ai 400 milioni di franchi. Un sistema basato su prezzi di riferimento permetterebbe di realizzare economie per un importo corrispondente. Mister Prezzi si batte da anni affinché venga introdotto. Ieri ha pubblicato raccomandazioni dettagliate in tal senso. La problematica delle tariffe elevate e la scarsa quantità di generici venduti rispetto al totale dei farmaci sono problemi noti da sempre, scrive il Sorvegliante dei prezzi. Un sistema di prezzi di riferimento consentirebbe all’assicurazione obbligatoria di rimborsare soltanto un importo fisso per ogni principio attivo. I generici che hanno sostanze attive identiche, gli stessi dosaggi e imballaggi della medesima grandezza sarebbero riuniti in una sola categoria di prezzo. Si terrebbe conto del prezzo del medicinale più a buon mercato. Il paragone con quelli praticati all’estero permetterebbe inoltre di fissare un limite massimo, si legge nel rapporto di Meierhans. Una differenza del 5% rispetto al prezzo di riferimento fissato potrebbe essere tollerata, ma non dovrebbe essere di oltre cinque franchi superiore. Le autorizzazioni e gli acquisti dei medicinali dovrebbero pure far diminuire le tariffe. I prezzi di riferimento sarebbero esaminati due volte all’anno. I medici potrebbero continuare a prescrivere un medicamento specifico in casi giudicati eccezionali. La differenza di prezzo sarebbe rimborsata al paziente. Le persone che assumono già un farmaco preciso potrebbero continuare a utilizzarlo. In altri casi, toccherà al paziente pagare la differenza. Il Consiglio federale – che già nel 2014 si era espresso a favore di un simile cambiamento – ha annunciato in marzo l’avvio di una consultazione in tal senso per l’autunno. Sono però attese veementi critiche: industria farmaceutica e chimica, medici e farmacisti sono contrari all’introduzione di un prezzo di riferimento.