laRegione

Public Eye chiede l’introduzio­ne di licenze obbligator­ie

- Ats/red

Le società farmaceuti­che hanno spesso il monopolio per oltre vent’anni su nuovi medicament­i grazie ai brevetti. Una licenza obbligator­ia – strumento previsto da un accordo sulla proprietà intellettu­ale adottato dall’Organizzaz­ione mondiale del commercio (Omc) – consente a un governo di incaricare un’altra azienda di fabbricare e offrire il farmaco brevettato ad un prezzo inferiore, senza il consenso del titolare del brevetto. Il Consiglio federale deve ricorrere a licenze obbligator­ie per facilitare l’accesso a farmaci generici, anche per i farmaci brevettati dai gruppi farmaceuti­ci. È quanto ritiene l’organizzaz­ione non governativ­a Public Eye (ex Dichiarazi­one di Berna), la quale ha lanciato ieri una campagna che si prefigge di far abbassare i prezzi dei medicament­i attraverso tale strumento, contestato dal settore farmaceuti­co. “Le aziende farmaceuti­che possono praticamen­te fissare le tariffe dei medicament­i come ritengono opportuno”, deplora l’associazio­ne in un appello al presidente della Confederaz­ione Alain Berset e al consiglier­e federale Johann Schneider-Ammann. Il problema dell’accesso ai ‘medicament­i vitali’ non concerne più soltanto i paesi in via di sviluppo ed emergenti, afferma l’Ong, sostenuta dalla Lega svizzera contro il cancro. Nella Confederaz­ione ad esplodere sono anche i prezzi degli antitumora­li, spesso i costi ammontano ad oltre i 100mila franchi l’anno per paziente. Un importo che il gruppo farmaceuti­co basilese Roche contesta. La commercial­izzazione a questi prezzi «mina l’equilibrio del sistema sanitario svizzero», afferma in un videomessa­ggio il presidente della Lega svizzera contro il cancro Gilbert Zulian. A margine dell’Assemblea mondiale della sanità a Ginevra, ieri Berset ha ammesso che «sforzi» legislativ­i per migliorare l’accesso ai generici vanno fatti. Nel 2017, i prezzi dei medicament­i in Svizzera sono stati ridotti di circa 200 milioni di franchi. La campagna di Public Eye, affiancata da una petizione, intende però andare oltre e chiede ai consiglier­i federali di intraprend­ere sia misure di politica interna che estera.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland