laRegione

Mattarella vuole vederci chiaro

- Ansa/e.f.

Roma – Quando tutto sembrava fatto (con i bravacci davanti alla scrivania di Sergio Mattarella: firma ’sto incarico a Conte e non se ne parli più), salta fuori che il professor Giuseppe Conte ha esagerato con il proprio curriculum, fonte di possibili imbarazzi in sede internazio­nale. Quelli che il presidente della repubblica vorrebbe con tutto il cuore evitare, e che (sembra) lo hanno spinto a suggerire che il nome di Paolo Savona come ministro dell’Economia suonerebbe una provocazio­ne nei confronti dell’Unione europea. Poi vai a sapere se davvero Conte si è inventato un soggiorno di perfeziona­mento alla Columbia University, o quello in un ateneo viennese; o se è così imperdonab­ile l’aver patrocinat­o la famiglia di una bambina (non) curata con il cosiddetto “metodo Stamina”. Fatto sta che l’aspirante presidente del Consiglio non poteva incamminar­si verso il Palazzo partendo con un piede più sbagliato. Mattarella, impegnato a vagliare il profilo del candidato, si è preso altro tempo: il prescelto non dovrebbe essere convocato al Quirinale prima di giovedì. Intanto, però, la bufera su Conte, che si somma ai dubbi su Paolo Savona, il prof anti-euro indicato dalla Lega per il ministero dell’Economia, fa traballare l’intesa gialloverd­e. Tanto che a un certo punto è parso che i grillini volessero tornare a una candidatur­a Di Maio. Se Conte non regge allo “stress test”, meglio tornare al nome di Di Maio per Palazzo Chigi. In cambio, alla Lega, magari con un dirigente come Giancarlo Giorgetti, potrebbero andare l’Economia e altri ministeri di peso. Col cavolo, ha ribattuto Salvini (versione per la stampa): «Noi abbiamo fatto tutto il lavoro e gli sforzi possibili, siamo pronti. Non c’è tempo da perdere: o si cambia l’Italia, o si vota». Il resto alla prossima puntata.

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KEYSTONE Dot. Prof.

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