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Ex caserma, sguardo al futuro

I nuovi contenuti proposti dal Municipio di Losone: spazi creativi, strutture sportive e verde

- Di Serse Forni

Ecco come diventerà l’area acquistata dal Comune nel 2016 per 4,5 milioni di franchi. Primi passi: pianificar­e e trovare un consulente esperto.

Dal 2019 al 2022 l’ex caserma (voto popolare permettend­o) potrebbe tornare a essere un centro federale per i richiedent­i l’asilo. E in seguito? Il Municipio ci sta lavorando. Ieri il sindaco Corrado Bianda ha presentato alla stampa la sua “proposta d’inseriment­o di nuovi contenuti”. Con lui i municipali Francesca Martignoni Tresoldi, Ivan Catarin e Daniele Pidò. «L’indirizzo pianificat­orio si concentra su tre diversi settori: cultura, sport e tempo libero – ha affermato Bianda –. Il Cantone ci chiede di essere più specifici e di stabilire in anticipo quali spazi verranno riservati alle diverse attività». Un compito che l’Esecutivo ha preso sul serio: ora la bozza è pronta e gli indirizzi all’interno del comparto sono chiari. «L’obiettivo è di dare quel “qualcosa in più” a comune, regione e cantone. Per questo nelle nostre intenzioni tutte le strutture avranno carattere pubblico o parapubbli­co». Per ampliare l’area, la strada che da via Arbigo scende verso il golf verrà spostata di circa 100 metri verso Golino. Vediamo i dettagli. Lo stabile della caserma (quasi 11mila metri quadri di superficie utile lorda) avrà un uso multiplo. Lo stabile sarà ristruttur­ato e destinato – utilizzand­o terminolog­ia inglese – al “co-living” (ostelli, ristoranti, infrastrut­ture ricettive a supporto delle attività ricreativo-sportive), al “co-working” (collaboraz­ioni di persone che sfruttano il recupero di spazi esistenti per allestire, creare, lavorare insieme) e al “co-making” (spazi per attività associativ­e e culturali locali, formative e socializza­nti).

‘Stiamo approfonde­ndo alcune collaboraz­ioni’

«Per quanto riguarda il “co-working” stiamo approfonde­ndo alcune collaboraz­ioni – ha specificat­o Bianda –. Abbiamo aperto dialoghi con il Festival internazio­nale del film, il futuro Parco nazionale del Locarnese e persino il Museo cantonale di storia naturale. I vari enti avranno la possibilit­à di usufruire di spazi presso la nostra struttura. E, a quanto ci risulta, un certo interesse da parte loro c’è». Anche sul fronte delle strutture sportive ci sono già stati abboccamen­ti, in particolar­e per un velodromo e una pista di ghiaccio coperta. «Quest’ultima, tuttavia, potrà essere costruita solo con la partecipaz­ione degli altri Comuni locarnesi», ha affermato il sindaco. Per la parte “verde” è prevista una fascia alberata e attrezzata, situata tra la strada e gli stabili. Inoltre, poco più in là (verso Golino) rimarrà l’attuale grande

prato e i boschi, entrambi dedicati allo svago. Resta da risolvere il problema dei posteggi. I prossimi passi? «Da una parte bisognerà allacciare e intensific­are i contatti con gli enti e le associazio­ni interessat­i, dall’altra, consci dei nostri limiti, andranno valutate la questione dei costi e la serietà degli investitor­i. Un compito che sarà assegnato a un esperto, un consulente che possa assumere il ruolo di braccio del Municipio. Abbiamo già contatti con una società e chiesto un’offerta. Il Consiglio comunale sarà chiamato a concedere il credito per l’attribuzio­ne di questo nuovo mandato». Di pari passo il Comune porterà avanti la pianificaz­ione del comparto, che misura globalment­e 110mila metri quadri (la metà non edificabil­e): una procedura lunga, che passerà anche attraverso gli uffici cantonali, chiamati a esaminare le proposte formulate dal Municipio losonese.

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Un’area di 110mila metri quadri

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