Bus, si potenzi la linea 5
Lamone (Ffs)-Lugano-Viganello, l’Associazione per il territorio di Massagno valuta la risoluzione
Referendibilità negata al Pal2, al vaglio il ricorso al Tribunale federale, mentre sul tramtreno rilevate varie violazioni dell’interesse pubblico
Un eventuale ricorso al Tribunale federale contro la recente sentenza del Tribunale amministrativo cantonale (Tram), che ha negato (al Ps cittadino) il diritto alla referendabilità del Pal2, e le osservazioni all’opposizione presentata contro il Piano regolatore del Pian Scairolo. Dovrebbe venir adottata una risoluzione per potenziare la linea 5 dei bus (la più lunga con i suoi 7,4 km), quella che da Lamone (Ffs) porta i passeggeri a Viganello passando per Lugano, chiedendo l’aumento delle cadenze (tutti i giorni fino alle 20.45, ogni 10 minuti nei feriali e ogni 15 nei festivi, sabato compreso) e una fermata al piazzale della stazione Ffs di Lugano. Sono alcuni temi in discussione all’assemblea dell’Associazione cittadini per il territorio che si tiene stasera alle 20.15 alla casa Pasquée di Massagno. Intanto, ci spiega il presidente del sodalizio Marco Sailer, sono quasi duemila le firme raccolte contro la maxirotonda prevista sul fiume Cassarate nella pianificazione del nuovo quartiere di Cornaredo. Sottoscrizioni che prossimamente verranno inviate al Dipartimento del territorio. C’è davvero tanta carne al fuoco per l’associazione. Del resto, il Luganese è oggetto di numerosi progetti destinati a trasformare profondamente il suo territorio. A cominciare dal progetto tram-treno che «così com’è stato presentato dovrebbe essere migliorato in alcune sue parti», sostiene Marco Sailer, presidente del sodalizio che lo ha analizzato in profondità proponendo «ritocchi non troppo complicati da attuare e che portano molti vantaggi, in particolare alla Città di Lugano». In autunno, assieme alle altre associazioni del Luganese, sono state inviate una serie di osservazioni all’Ufficio federale dei trasporti in cui si rileva che “il progetto costituisce un significativo passo avanti verso il miglioramento dell’offerta dei trasporti pubblici luganesi”. Ma ci sono anche critiche e timori su parti del progetto ritenute insoddisfacenti e ancora da approfondire.
Piano direttore: occorre ‘escludere dalle zone edificabili terreni da conservare’
Non solo. Nel mirino dell’opposizione presentata lo scorso febbraio sono finiti lo smantellamento della linea Flp in collina, l’assetto del comparto di Sant’Anna a Lugano, la realizzazione di una fermata sotterranea legata alla stazione Ffs con ripide scale mobili in cunicolo, lo sconvolgimento della circolazione stradale nel comparto del centro città, l’assetto del comparto di Cavezzolo a Bioggio, il modello di esercizio, la configurazione delle linee e le loro frequenze. L’associazione ha rilevato violazioni dei principi dell’interesse pubblico, della proporzionalità e delle regole della pianificazione territoriale. L’assemblea prenderà posizione pure sulle modifiche “da rivedere” del Piano direttore cantonale. Il sodalizio propone “una politica basata su due pilastri: l’esclusione dalle zone edificabili dei terreni che nell’interesse pubblico meritano di essere conservati senza edificazioni (zone di protezione dei nuclei, dell’agricoltura, della viticultura, del paesaggio)”. E chiede di introdurre “criteri di attuazione a tappe, secondo i bisogni di edificazione e i programmi di realizzazione delle infrastrutture per l’urbanizzazione”. Altrimenti non si potrà frenare lo “sparpagliamento delle costruzioni”. In apertura, l’assemblea ricorderà la fotografa Giosanna Crivelli e l’artista Massimo Cavalli, recentemente scomparsi.