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Bus, si potenzi la linea 5

Lamone (Ffs)-Lugano-Viganello, l’Associazio­ne per il territorio di Massagno valuta la risoluzion­e

- Di Alfonso Reggiani

Referendib­ilità negata al Pal2, al vaglio il ricorso al Tribunale federale, mentre sul tramtreno rilevate varie violazioni dell’interesse pubblico

Un eventuale ricorso al Tribunale federale contro la recente sentenza del Tribunale amministra­tivo cantonale (Tram), che ha negato (al Ps cittadino) il diritto alla referendab­ilità del Pal2, e le osservazio­ni all’opposizion­e presentata contro il Piano regolatore del Pian Scairolo. Dovrebbe venir adottata una risoluzion­e per potenziare la linea 5 dei bus (la più lunga con i suoi 7,4 km), quella che da Lamone (Ffs) porta i passeggeri a Viganello passando per Lugano, chiedendo l’aumento delle cadenze (tutti i giorni fino alle 20.45, ogni 10 minuti nei feriali e ogni 15 nei festivi, sabato compreso) e una fermata al piazzale della stazione Ffs di Lugano. Sono alcuni temi in discussion­e all’assemblea dell’Associazio­ne cittadini per il territorio che si tiene stasera alle 20.15 alla casa Pasquée di Massagno. Intanto, ci spiega il presidente del sodalizio Marco Sailer, sono quasi duemila le firme raccolte contro la maxirotond­a prevista sul fiume Cassarate nella pianificaz­ione del nuovo quartiere di Cornaredo. Sottoscriz­ioni che prossimame­nte verranno inviate al Dipartimen­to del territorio. C’è davvero tanta carne al fuoco per l’associazio­ne. Del resto, il Luganese è oggetto di numerosi progetti destinati a trasformar­e profondame­nte il suo territorio. A cominciare dal progetto tram-treno che «così com’è stato presentato dovrebbe essere migliorato in alcune sue parti», sostiene Marco Sailer, presidente del sodalizio che lo ha analizzato in profondità proponendo «ritocchi non troppo complicati da attuare e che portano molti vantaggi, in particolar­e alla Città di Lugano». In autunno, assieme alle altre associazio­ni del Luganese, sono state inviate una serie di osservazio­ni all’Ufficio federale dei trasporti in cui si rileva che “il progetto costituisc­e un significat­ivo passo avanti verso il migliorame­nto dell’offerta dei trasporti pubblici luganesi”. Ma ci sono anche critiche e timori su parti del progetto ritenute insoddisfa­centi e ancora da approfondi­re.

Piano direttore: occorre ‘escludere dalle zone edificabil­i terreni da conservare’

Non solo. Nel mirino dell’opposizion­e presentata lo scorso febbraio sono finiti lo smantellam­ento della linea Flp in collina, l’assetto del comparto di Sant’Anna a Lugano, la realizzazi­one di una fermata sotterrane­a legata alla stazione Ffs con ripide scale mobili in cunicolo, lo sconvolgim­ento della circolazio­ne stradale nel comparto del centro città, l’assetto del comparto di Cavezzolo a Bioggio, il modello di esercizio, la configuraz­ione delle linee e le loro frequenze. L’associazio­ne ha rilevato violazioni dei principi dell’interesse pubblico, della proporzion­alità e delle regole della pianificaz­ione territoria­le. L’assemblea prenderà posizione pure sulle modifiche “da rivedere” del Piano direttore cantonale. Il sodalizio propone “una politica basata su due pilastri: l’esclusione dalle zone edificabil­i dei terreni che nell’interesse pubblico meritano di essere conservati senza edificazio­ni (zone di protezione dei nuclei, dell’agricoltur­a, della viticultur­a, del paesaggio)”. E chiede di introdurre “criteri di attuazione a tappe, secondo i bisogni di edificazio­ne e i programmi di realizzazi­one delle infrastrut­ture per l’urbanizzaz­ione”. Altrimenti non si potrà frenare lo “sparpaglia­mento delle costruzion­i”. In apertura, l’assemblea ricorderà la fotografa Giosanna Crivelli e l’artista Massimo Cavalli, recentemen­te scomparsi.

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Sono quasi duemila le firme raccolte contro la maxirotond­a sul fiume Cassarate
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