Licenza. E Mangiarratti
In seconda istanza il Chiasso riceve il prezioso documento che ‘lancia’ il corso affidato al tecnico ticinese
La notizia non ha sconvolto la mattinata di Nicola Bignotti. Non perché la concessione della licenza non sia importante, al contrario lo è eccome, bensì perché il direttore generale del Chiasso se l’aspettava. Forte di un dossier completato per effetto del ricorso resosi necessario dopo il “no” della prima istanza da parte della commissione delle licenza di Swiss Football League. Una questione di ordine finanziario era alla base della prima decisione sfavorevole. La dirigenza rossoblù ha sistemato il dossier, ricevendo l’attesa luce verde che permette al Chiasso di impostare la prossima stagione di Challenge League. «Mai avuto dubbi in proposito – conferma Bignotti –. Abbiamo sistemato le cose senza alcun problema».
Meno di due milioni
Un bel traguardo, per una società che deve fare i conti con risorse limitate e fare fronte ogni anno alle molte partenze che costringono la squadra a ricominciare quasi daccapo. È auspicabile una maggiore continuità o anche quest’anno ci sarà il solito andirivieni di calciatori, da e per il Riva IV? «Sarà un mercato come quello degli altri anni, con moltissimi cambiamenti. Dobbiamo essere una vetrina per giocatori. Come qualsiasi capo d’abbigliamento, non puoi stare troppo a lungo in vetrina, perché succede che passi di moda. Ecco perché dobbiamo continuare a cambiare». A questa stregua, è inevitabile che la filosofia che sta alla base della gestione sportiva del club rimanga la stessa: giovani da lanciare e calciatori da valorizzare... «Confermo che la prossima sarà ancora una stagione impostata sui giovani e sul tentativo di valorizzare giocatori. Del resto, senza questa strategia, non sarebbe possibile andare avanti. Il nostro budget ha subìto un ulteriore ridimensionamento: è inferiore ai due milioni di franchi». La squadra, non è un mistero, sarà affidata ad Alessandro Mangiarratti. Non c’è la firma, ma c’è l’impegno preso dalla società. Che vale tanto quanto. «È ormai solo una questione di forma, di documenti. La proprietà ha idealmente già stretto la mano a Mangiarratti. C’è solo da formalizzare nero su bianco, ma è una mera formalità». Il suo arrivo preclude a una collaborazione più intensiva con il Team Ticino, dal quale l’ex centrale di Acb e Locarno proviene? «Dobbiamo cercare di collaborare un po’ con tutti, siamo una realtà piccola. Cerchiamo legami con il Team Ticino, con il Lugano, con le altre squadre di Super League. Abbiamo individuato un tecnico che riteniamo capace e adatto al nostro progetto, a prescindere dalla sua provenienza e dal fatto che abbia lavorato per molti anni per il Team Ticino». A proposito di mister, mai pensato di dare una possibilità a Baldo Raineri, traghettatore nel dopo-Abascal? «Semplicemente, era stata imboccata una strada e erano state fatte delle valutazioni prima dell’esonero del mister spagnolo (confermato alla guida del Lugano, ndr)».