Da Ascona a Milano, con esito felice: vince ancora Franscella
Cambia lo scenario, ma non il verdetto: terzo combattimento e terza vittoria da professionista per il pugile locarnese Marzio Franscella, portacolori del Boxe Club Ascona. Dal ring di casa al prestigioso teatro dei Principi di Milano il passo non è poi così breve (né scontato), ma Franscella ha dimostrato di sapersi ben destreggiare anche lontano dal quadrato amico, quello sul quale aveva messo a segno le due prime vittorie “pro”, il 2 dicembre e il 10 marzo scorsi contro il serbo Nenad Djuric, rispettivamente il georgiano Levan Ulikhaniani. Franscella ha onorato, con un successo per abbandono del serbo Nikola Bogdanic alla fine del quarto round, uno degli incontri di contorno di una serata che quale match principale ha visto l’attacco al titolo europeo EbuEu dei superpiuma portato dall’azzurro Devis “boom boom” Boschiero, opposto al campione in carica Farouch Kourbanov e chiuso con l’affermazione del 36enne pugile azzurro. Accettata – in pieno accordo con papà Marco, il suo manager, e coach Alfredo Farace – una sfida unanimemente ritenuta ricca di insidie per la qualità di un avversario plurititolato in ambito fullcontact, kick-boxing, K1 (medaglia d’oro in coppa del mondo, medaglia di bronzo nella supercoppa del mondo, medaglia di bronzo ai campionati Europei, 12 volte campione serbo tra i professionisti), Marzio ha portato a termine un incontro studiato bene a tavolino e vinto attenendosi alla lettera alle istruzioni del suo angolo, in cui c’erano il citato Farace e Vissia Trovato, punta di diamante del Bc Ascona, “secondo” di gran lusso. Dopo le due prime riprese trascorse a fare sfogare il rivale senza incassare colpi, cercando di piazzarne a sua volta qualcuno, il duello si è infiammato. Dalla terza, Franscella si è proposto all’attacco alzando il ritmo e costringendo Bogdanic sulla difensiva. Al quarto round il serbo ha accusato il colpo, inducendo il suo angolo a decretare l’abbandono del loro pupillo, ormai sfiancato. Sostenuto da più di trenta amici e appassionati giunti a Milano per applaudirne lo sforzo, Marzio guarda ora con ottimismo alle prossime sfide. Sempre fedele alla filosofia cara anche al padre e a coach Farace con il quale è ormai in piena sintonia: quella dei piccoli passi, ma sempre in avanti. Per crescere ancora, senza cedere a compromessi. Ora si moltiplicano gli attestati di stima da parte di colleghi e addetti ai lavori, ma le scelte affrettate o di comodo non gli appartengono. Né sono proprie al suo staff. MEL