Disoccupati fuori norma
Per 19 mestieri (quasi 34mila persone) il tasso dei senza lavoro è ben oltre l’8%
Il Consiglio federale ha reso noto e confermato la lista dei mestieri toccati da elevati livelli di senza lavoro. Dal primo luglio nuove norme.
Dal prossimo 1° luglio scatterà per le aziende alla ricerca di personale l’obbligo di annunciare presso l’ufficio regionale di collocamento i posti vacanti. Un obbligo che non è assoluto. Riguarda infatti solamente le professioni con un tasso di disoccupazione pari o superiore all’8 per cento. Questa soglia sarà abbassata al 5 per cento a partire dal 1° gennaio 2020. Ricordiamo che questa riforma non è altro che l’applicazione ‘light’ del nuovo articolo costituzionale sull’immigrazione di massa ed è frutto del compromesso parlamentare per evitare di disdire l’accordo tra Svizzera e Unione europea sulla libera circolazione delle persone. Ieri il Consiglio federale ha confermato l’elenco dei generi di professioni soggetti all’obbligo di annuncio, già pubblicato ad aprile dalla Seco sul sito lavor.swiss. Nel contempo, si legge in una nota del Consiglio federale, è stato affidato al Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (Defr) il compito di elaborare e pubblicare l’elenco. Come detto, l’unico criterio per decidere se assoggettare una professione all’obbligo di annuncio è il tasso di disoccupazione. Le rispettive quote vengono calco- late a livello nazionale in base a un media su 12 mesi nelle professioni corrispondenti alla nomenclatura ufficiale (Nsp 2000) dell’Ufficio federale di statistica. L’elenco pubblicato con un’ordinanza del Defr resterà in vigore dal 1° gennaio al 31 dicembre dell’anno in corso. Solo nell’ultimo trimestre di ogni anno questo elenco verrà aggiornato. I tassi di disoccupazione saranno calcolati sull’arco di un anno e corrisponderanno alla media del quarto trimestre dell’anno precedente e dei primi dell’anno in corso. La prima ordinanza è stata emanata ieri e tiene conto del tasso di disoccupazione medio nel periodo tra il 1° di aprile 2017 al 30 marzo 2018. La prossima ordinanza terrà invece conto dei dati relativi al periodo dal 1° aprile 2018 al 30 marzo 2019. Scorrendo la lista si scopre che sono 19 le professioni con un tasso di disoccupazione superiore all’8% per un totale di 33’934 disoccupati. Ricordiamo che il tasso di disoccupazione a livello nazionale, secondo i criteri Seco, a fine aprile era pari al 2,7% (119’781 persone iscritte agli Uffici regionali di collocamento). In Ticino, sempre ad aprile, la disoccupazione colpiva 4’705 persone per un tasso pari al 2,8%, in linea con quello nazionale.
I settori più colpiti: edilizia, industria e turismo
Ma quando si stringe lo sguardo a livello settoriale, si scoprono tassi di disoccupazione molto più elevati e allarmanti. È il caso degli specialisti in relazione pubbliche (11,7%) o degli specialisti in marketing al 10,2%. Il settore edile nazionale è quello con i tassi più elevati (betonieri e cementieri al 17,1%; intonacatori e stuccatori al 9,8%; isolatori al 10%; altre professioni dell’edilizia al 15,4%). Per non parlare dei magazzinieri (9,9%) o delle altre professioni dell’industria (16,5%). È molto elevata anche la disoccupazione nel settore turistico (personale ai piani, 14,9%; personale di cucina, 8,4%). Non sfugge nemmeno l’agricoltura con gli aiuti agricoli disoccupati che arrivano al 9% o gli attori (1’324 addetti a livello nazionale di cui 170 senza ingaggio) con un tasso di senza lavoro del 12,8 per cento.