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Quando l’andicap è cambiare nome

La Ftia muta identità grafica e la popolazion­e non la riconosce: flessione dei fondi

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Ogni cambiament­o presuppone un periodo di rodaggio. E pazienza. Se n’è resa conto anche la Federazion­e ticinese integrazio­ne andicap (Ftia) che lo scorso anno ha deciso di cambiare nome con un più accattivan­te ‘inclusione andicap ticino’; la nuova identità è stata occasione per rivedere anche la grafica del sito internet e dell’intera visibilità digitale (negozio virtuale e pagina Facebook). Concluso il ‘restyling’, giusto per restare nell’onda della rete... , ci si è ben presto resi conto che la nuova veste grafica non ha portato solo vantaggi. In realtà il cambiament­o “ha inciso parecchio sulla raccolta fondi, che ha registrato una flessione importante” come si precisa in una nota di ‘inclusione andicap ticino’ sul bilancio d’attività 2017. Detta altrimenti, la popolazion­e adulta ha bisogno di tempo per adattarsi a modifiche d’immagine (del brand), come del resto sanno bene i politici che lasciano un partito storico, per fondarne uno nuovo. Chi resta padrone della ‘bandiera’, vince la partita. Molto ci sarà da fare, dunque, per far passare la nuova identità di una federazion­e che anche l’anno scorso si è impegnata non poco per combattere contro le barriere architetto­niche che impediscon­o l’accesso ai portatori di andicap. Quasi 400 le verifiche effettuate da ‘inclusione andicap ticino’ sulle domande di costruzion­e (col 25 per cento risultato non conforme) e un centinaio le consulenze prestate a cittadini privati, profession­isti e enti pubblici. Al contempo l’ufficio consulenza giuridica ha visto raddoppiar­e le richieste di assistenza per la tutela della parità dei diritti. Il risultato più significat­ivo dello scorso anno, però, è il mantenimen­to dei posti di formazione e lavoro allo sportello della stazione Ffs di Giubiasco; una ‘battaglia’ che non si presentava affatto facile e che alla fine si è conclusa nei migliori dei modi. Sempre nel 2017, la federazion­e – tramite la propria impresa sociale – ha soddisfatt­o le richieste di 450 clienti, con un numero di mandati in calo che ha pesato sulla cifra d’affari. Non ultimo, le attività sportive che hanno coinvolto ben 150 atleti con diversi tipi di andicap. Un bilancio dunque a tinte chiaro-scure e forse spia di un periodo complicato per tutti.

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Lotta alle barriere architetto­niche

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