Il voto basco salva il governo Rajoy
Madrid – I baschi salvano Rajoy. È solo grazie all’appoggio annunciato all’ultimo minuto dei cinque deputati nazionalisti baschi, infatti, che il governo spagnolo minoritario di Mariano Rajoy ha evitato la bocciatura del progetto di bilancio 2018, che avrebbe potuto portare il Paese a elezioni anticipate. Dopo molte esitazioni – e un adeguato mercanteggiamento come da tempo è uso fare – il Partito nazionalista basco (Pnv), contrario al commissariamento della Catalogna da parte di Madrid, ha infine deciso il voto a favore, fra l’altro per salvare investimenti per 570 milioni promessi al Paese Basco e un aumento delle pensioni. Il Pnv, al governo nel Paese Basco, aveva minacciato di affossare il bilancio 2018, per la cui approvazione sono indispensabili i suoi cinque voti, se fosse stato ancora in vigore il commissariamento della Catalogna, deciso da Rajoy dopo la proclamazione della “repubblica” il 27 ottobre. Il conflitto in corso fra Madrid e Barcellona sulla nomina nel nuovo governo di quattro ex ministri secessionisti di Carles Puigdemont ha bloccato finora la revoca del commissariamento. Secondo il capogruppo Pnv Aitan Esteban sarebbe però “imminente”. Il Congresso doveva votare nella notte la legge di bilancio. Il documento finanziario passerà poi al senato, dove il Pp di Rajoy ha la maggioranza assoluta. Il “salvataggio” in extremis del Pnv, che fino all’ultimo non ha chiarito come avrebbe votato, permette a Rajoy di evitare una probabile mozione di sfiducia e possibili elezioni anticipate oltre un anno prima delle politiche del 2020 e mentre i sondaggi danno in forte crescita sulla sua destra Ciudadanos. Il partito di Albert Rivera è passato dal quarto al primo posto ai danni del Pp cavalcando l’impennata del nazionalismo spagnolo innescata dalla crisi catalana. Il Pnv ha fra l’altro motivato la sua decisione di appoggiare il bilancio dello Stato anche con la necessità di evitare una vittoria elettorale del nazionalismo populista di Rivera, che potrebbe provocare ulteriori tensioni nella crisi catalana.