Il locarnese che ha combattuto in Siria Due cori in concerto a Lucerna sarà processato dalla giustizia militare a favore della capanna Soveltra
Dovrà comparire di fronte alla giustizia militare Johan Cosar, 36enne, cresciuto a Locarno. Come anticipato dal ‘Blick’ online, nei suoi confronti è stata promossa l’accusa per aver prestato servizio in un corpo militare straniero. Rischia una pena fino a tre anni. Attualmente Cosar è a piede libero: secondo la giustizia militare non c’erano gli estremi per una carcerazione preventiva. Nell’aprile del 2017 il giudice istruttore Roberta Arnold aveva chiuso l’inchiesta sul 36enne, ex sergente dell’esercito svizzero e cofondatore della Milizia cristiana attiva in Siria contro l’Isis, contestandogli il reato di indebolimento della forza difensiva del Paese per aver combattuto in un corpo straniero senza l’autorizzazione federale. Cosar era partito nel giugno del 2012 per la Siria (3 anni fa il rientro in Svizzera). Dal desiderio di documentare la situazione della comunità cristiana, finita nel mirino dell’Isis, dopo pochi mesi sarebbe passato all’azione, prendendo il comando della Milizia. Non sono ancora stati stabiliti data e luogo del processo. Emozione, partecipazione, solidarietà. Tre parole che ben descrivono quanto vissuto da coristi e pubblico lo scorso 28 aprile nella chiesa San Johannes nel quartiere lucernese di Würtzenbach. Chiesa che ha ospitato il concerto dei Cantori delle Cime di Lugano, diretti dal maestro Manuel Rigamonti, e della Vos da Locarno, diretta dal maestro Diego Ceruti, al quale hanno preso parte anche una coppia di jodler e un suonatore di corno delle Alpi. Organizzato dalla capannara Maria Rohrer Camenzind, il concerto aveva lo scopo di rendere omaggio alle capanne ticinesi e, in particolare, di raccogliere fondi per la ricostruzione della capanna Soveltra in Valle Lavizzara seriamente danneggiata lo scorso anno da un incendio. Per più di due ore i due cori ticinesi, legati da un’amicizia che si rafforza ogni volta che si incontrano, si sono esibiti nell’affollata chiesa lucernese dall’architettura essenziale ma dall’acustica celestiale, come l’ha definita il presidente dei Cantori delle Cime Ennio Balmelli.