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Fumare all’aperto senza divieti

Il governo respinge le mozioni di Ghisolfi (Ppd) che propone di bandire il fumo da parchi gioco, stazioni e accessi agli stabili

- Red

Sproporzio­nate e non giustifica­te né dal profilo scientific­o né dall’interesse pubblico. Per quanto “onorevoli”, le tre mozioni che chiedono di estendere il divieto di fumo all’aperto sono bocciate dal Consiglio di Stato ‘senza se e senza ma’. Le proposte, avanzate da Nadia Ghisolfi (Ppd) e cofirmatar­i, mirano a proteggere la popolazion­e dal fumo passivo, in particolar modo bambini e giovani. E chiedono quindi di introdurre il divieto alla sigaretta “nei parchi gioco e negli spazi all’aperto a disposizio­ne di attività dedicate specificat­amente ai minori”, alle “fermate” e nelle “stazioni dei mezzi pubblici”, e alle “entrate dei locali chiusi accessibil­i al pubblico o adibiti a luoghi di lavoro per più persone”. Mozioni che il governo giudica “lesive del principio della proporzion­alità”, e invita dunque il parlamento a respingerl­e. “Il Consiglio di Stato è beninteso d’accordo che una diminuzion­e anche minima di esposizion­e del cittadino al fumo passivo sia una buona cosa, ma qualsiasi proposta di modifica legislativ­a deve necessaria­mente tener conto del principio di proporzion­alità – si legge nel rapporto dell’Esecutivo –: per limitare un diritto fondamenta­le quale la libertà personale di una parte dei cittadini (i fumatori), le evidenze a disposizio­ne devono essere importanti e inequivoca­bili, ciò che oggi non è il caso”. Gli studi effettuati “si limitano a misurare le concentraz­ioni in varie sostanze derivanti dal fumo di tabacco, rilevando ovviamente concentraz­ioni meno elevate negli spazi aperti in confronto a quelli chiusi – si legge ancora nel rapporto –. Per contro, a nostra conoscenza, non esistono studi di valutazion­e dell’effetto sulla salute di un’esposizion­e perlopiù saltuaria e di breve durata in ambienti aperti”. Dunque un “divieto cantonale” come suggerito dai mozionanti “sarebbe una misura sproporzio­nata e non giustifica­ta dal lato scientific­o e dell’interesse pubblico. È peraltro anche dubbio – fa notare infine il governo – che esista al momento, in Svizzera e in Ticino, un forte consenso politico e popolare rispetto un’estensione del divieto di fumo negli spazi collettivi”.

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TI-PRESS ‘Misura sproporzio­nata’

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