Orologiero ticinese, puntare sull’innovazione
Le 26 imprese associate ad Atio (Associazione ticinese industria orologiera appena affiliata alla Federazione svizzera dell’orologeria, ndr) impiegano circa 1’700 collaboratori, assemblano ogni anno circa 7 milioni di pezzi per un fatturato pari a 360 milioni di franchi. Il 90% circa della produzione è destinato all’export. Queste aziende contribuiscono a creare l’1,3% dell’intero Pil cantonale, cifra che corrisponde all’8,4% del Pil creato dal settore industriale. Sono alcuni dati resi noti da Oliviero Pesenti, presidente di Atio, durante l’assemblea (la terza) svoltasi ieri a Giubiasco presso il centro di formazione del settore. Oliviero Pesenti ha ricordato come il settore orologiero, già storicamente una delle palestre più importanti in ambito tecnico, dipende fortemente dall’evoluzione tecnologica. “Se da una parte le barriere nei confronti di prodotti quali gli orologi elettronici sembrano vieppiù scomparire, dall’altra le aziende dovranno essere abili a sfruttare queste nuove opportunità pur mantenendo il privilegio inalienabile della produzione umana: quello di creare bellezza sfruttando l’immaginazione, la cura, la passione e l’amore”, ha affermato. Per questa ragione le aziende del settore dovranno investire, in particolare in formazione, per riposizionarsi su un mercato in evoluzione e che negli ultimi anni ha attraversato un periodo di crisi che – stando alle parole di Nick Hayek, Ceo di Swatch, pronunciate durante l’assemblea degli azionisti svoltasi a Grenchen – sta volgendo al termine. I primi cinque mesi hanno visto vendite in aumento e l’insieme del 2018 si annuncia buono. “Archivieremo sicuramente un anno molto positivo in termini di ricavi e di utili”, ha affermato il manager 63enne che ha anche un passato di produttore e regista cinematografico. Ad alcuni azionisti che gli chiedevano informazioni riguardo allo stadio di avanzamento dei progetti relativi alla batterie per auto, Hayek ha spiegato che sono stati realizzati dei progressi, ma che ci vorrà ancora del tempo prima che potranno essere lanciate sul mercato vetture equipaggiate con i dispositivi in questione.