Il Partido Popular condannato per corruzione
Madrid – Il 2020 si allontana per Mariano Rajoy. Ieri il suo Partido Popular è diventato il primo partito in Spagna ufficialmente condannato per corruzione. E condurre l’esecutivo fino al termine “naturale” della legislatura sarà un’autentica impresa per il premier spagnolo. L’Audiencia Nacional di Madrid, nella sentenza di primo grado sul caso Gurtel – tangenti milionarie e favori in cambio di commesse pubbliche a Valencia e Madrid dal 1999 al 2005 – ha condannato il Pp a pagare 245mila euro, l’ex tesoriere Luis Barcenas a 33 anni di carcere e 40 milioni di multa, e a 51 anni il cervello dell’operazione Francisco Correa per avere costruito un “efficace sistema di corruzione istituzionale”. Rajoy, pur non coinvolto nella vicenda giuridica, ne esce politicamente a pezzi. Non solo come capo del partito ma anche personalmente: i giudici hanno messo per iscritto le loro riserve sulla credibilità della sua testimonianza in aula, quando ha negato l’esistenza di una cassa “coperta” del partito, invece dimostrata secondo la corte. Il verdetto, contro il quale il Pp farà ricorso, ha scatenato una tempesta politica. Pablo Iglesias ha subito attaccato denunciando che “nessuna democrazia può sopportare un partito delinquente al governo”. Il leader di Podemos ha anche chiesto una mozione di censura, dichiarandosi pronto ad appoggiare il leader socialista Pedro Sanchez se si candiderà contro Rajoy. Lo stesso Psoe ha accusato il Pp di essere un “partito antisistema” e di banalizzare la corruzione politica. La presidente socialista dell’Andalusia Susana Diaz ha definito la sentenza “brutale”, mentre il principale alleato di Rajoy Albert Rivera di Ciudadanos ha minacciato di rompere il patto di legislatura. A Rivera può convenire far cadere Rajoy per provocare elezioni anticipate prima della scadenza naturale del 2020. Nei sondaggi è balzato dal quarto al primo posto “grazie” alla crisi catalana che ha cavalcato solleticando i sentimenti nazionalisti. È il momento di passare all’incasso.